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Giù le mani da Ventura

Ventura e quelle critiche ingenerose (e ripetitive)

Da poco più di un’ora è arrivata l’ufficialità dell’ingaggio di Gian Piero Ventura da parte del Chievo. Patron Campedelli, dopo l’esonero di D’Anna ha deciso di puntare con decisione sull’ex ct della Nazionale italiana. Ventura avrà un compito ostico dato che dopo otto giornate i veneti sono ultimi in classifica con -1 punti in classifica in virtù dei 3 punti di penalizzazione inflitti in estate.

Da quando il nome di Ventura è stato accostato ai gialloblu, sui social s’è scatenata l’ironia: il popolo italiano non ha perdonato al tecnico nativo di Genova l’esclusione dell’Italia dai Mondiali di Russia per mano della Svezia ai play-off. La Nazionale ha effettivamente toccato il punto più basso della sua storia recente ma siamo così sicuri che sia stata tutta colpa di Ventura?

Il passato non va dimenticato

Probabilmente l’ex Pisa non era all’altezza della situazione ma da qui a parlare di retrocessione certa per i clivensi a causa del nuovo allenatore ce ne passa. Ventura in carriera si è sempre distinto per essere in grado di sfruttare al massimo il capitale umano a disposizione abbinando gioco e risultati. Impossibile dimentica il suo Torino che in cinque anni passò dalla vittoria del campionato di Serie B ad essere una delle compagini più temute del campionato di massima serie, classificandosi addirittura al settimo posto nella stagione 2013/2014.

Ventura è un allenatore partito dal basso e arrivato fino alla panchina dell’Italia: il classico uomo tutto d’un pezzo che s’è fatto da solo, senza raccomandazioni e senza scorciatoie. Certo, in azzurro ha fallito, ma chi al suo posto avrebbe fatto meglio in un momento nero per il calcio italiano, sempre più privo di talenti? A Mancini l’ardua sentenza, intanto Ventura riparte da Verona.

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