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Juventus, il vero de Ligt pian piano sta venendo fuori: altro che “strapagato”

Il giovane difensore della Juve Matthjis de Ligt sta cominciando a tirar fuori quegli artigli che i tifosi gli chiedevano da tempo. Il giovane 19enne ex Ajax dopo un inizio tra alti e bassi sta trovando finalmente quella continuità di rendimento visto il valore di acquisto in estate. Nedved e Paratici (grazie alla collaborazione dell’agente del giocatore Raiola) hanno battuto la concorrenza di altre dieci top club europei, pagandolo comunque una bella somma: 75 milioni più 10 di commissioni.

De Ligt Juve: il giovane olandese si sta abituando alla Serie A

Come riuscire a metter d’accordo l’opinione decisamente critica del popolo juventino? Semplice, giocando bene. Sulla testa di de Ligt pende inevitabilmente una “spada di Damocle”. Giocatore forte e già esperto nonostante la giovanissima età e che deve sempre dimostrare il suo valore ma al tempo stesso rimpiazzo di Chiellini che ha bisogno di tempo per ambientarsi alla Serie A.

Inevitabilmente l’infortunio occorso al capitano dei bianconeri (che per febbraio dovrebbe tornare a disposizione) ha accelerato i tempi del suo inserimento da titolare che sarebbe dovuto essere invece graduale. Il gol nel derby contro il Torino lo ha inevitabilmente cambiato e tutta quell’incertezza sembra essere svanita di colpo. Buone le prestazioni in Champions League (dove ha fatto meglio rispetto alla Serie A) proprio perché in quella competizione, paradossalmente, è già più “navigato”.

Dalle parodie sui colpi di mano in area a pilastro della difesa Juve

Ciò per cui si è molto parlato di de Ligt nelle settimane e nei mesi precedenti è stato il ripetersi di interventi in area per così dire “goffi”. Falli di mano come a Lecce o a Milano non sono passati inosservati alla critica, (bianconera e non) che non gli ha perdonato nemmeno gli episodi contro Bologna e Genoa, sebbene il regolamento lo abbia “salvato” in corner.

Ora de Ligt è pronto a prendersi la difesa della Juve e a farsi carico di responsabilità che a 20 anni, a Torino, sponda bianconera, non si è mai caricato addosso nessuno, nemmeno Del Piero o Buffon, Scirea o qualsiasi altra bandiera transitata da lì.

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