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Juventus, Cristiano Ronaldo non è un “caso” ma le partite col Portogallo pesano

Partiamo da un presupposto, quello che ieri si è visto in campo tra Cristiano Ronaldo e Sarri lo si è visto centinaia di altre volte. E’ successo a tantissimi campioni ed è successo anche alla Juventus. Forse l’unico calciatore talmente “iconico” che ha saputo gestirsi al meglio e reggere la pressione psicologia è stato Alessandro Del Piero sotto la gestione di Capello dal 2004 al 2006. Ma tant’è, Cristiano Ronaldo fa storia a sé.

Ronaldo Sarri: alla Juventus non si guarda in faccia nessuno

Quello che è subito stato presentato come “caso Ronaldo” non è nient’altro che una normale lite tra un calciatore voglioso di dimostrare sul campo le sue doti ed un allenatore che riteneva non stesse giocando bene la partita. Scenario questo visibile dalla terza categoria alla Serie A.

Ma si sa, il cinque volte Pallone d’Oro (ed è ampiamente in corsa anche per quello di quest’anno) è un caso a parte. Un’icona mondiale, un personaggio che fa tendenza e che la Juventus ha ingaggiato anche per quello. Un giocatore a tutto tondo che vive di calcio ma anche di extra calcio. Andare a toccare uno come lui non è affatto facile, a maggior ragione alla seconda partita consecutiva nello spazio di pochi giorni.

Sarri alla Juve si sta trasformando in un sergente

Se c’è un allenatore presentato come “integralista” quello è Sarri. In pochi al suo posto avrebbero avuto il coraggio di cambiare Ronaldo contro il Milan. E’ vero, nessuno prima di lui come Ferguson o Zidane, Mourinho o Allegri, aveva avuto a disposizione un CR7 così in avanti con l’età.

“Alla Juve non si guarda in faccia nessuno”. Così Capello ha commentato l’episodio e così altri tecnici come Conte (a cui è accaduta la stessa cosa con Pirlo) e Allegri ne hanno fatto una norma non scritta impossibile tra trascendere. Sarri in bianconero si sta velocemente trasformando in un sergente di ferro, di quelli alla Capello appunto.
E alzi la mano chi pensava potesse accadere una cosa simile pensando al tecnico ex Chelsea e Napoli.

Cristiano Ronaldo Juve o Portogallo: questo è il dilemma

C’è forse qualcosa che si cela dietro le scelte di Sarri? E’ solo un fastidio fisico all’adduttore che lo ha spinto a mettere Dybala al suo posto? Quello che si potrebbe rispondere è un laconico sì. Ciò che fa la differenza sono quelle convocazioni e partite con la maglia del Portogallo che invece lo scorso anno (per sua scelta) non ha voluto giocare.

A 34 anni e mezzo non fermarsi mai è un rischio, anche se ti chiami Cristiano Ronaldo e in carriera hai fatto 702 gol.
Probabilmente a marzo, in caso di già avvenuta qualificazione ad Euro 2020 col Portogallo, potrebbe prendersi una pausa con la Seleçao e dedicarsi anima e corpo solo alla Juve. Ed è lì, in fondo, che interessa a tutti i tifosi bianconeri vederlo al top della forma, a marzo.

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