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Ora chi chiede scusa a Maradona e De Laurentiis: Sarri ci ha avvisati tutti…

Il mondo del calcio con l’ingresso sempre più massiccio di danaro ed interessi economici continua nel suo lento ed inesorabile degrado “sportivo”. Quello che da molti, compreso il sottoscritto, era considerato lo sport più bello e romantico al mondo sembra essere entrato in un tunnel senza luce.

Il denaro purtroppo come un virus senza cura è in grado di infettare gli uomini senza alcuna pietà in qualsiasi settore ed a qualsiasi livello. Questo è quello che sta succedendo, ormai da anni, nel mondo del pallone in quello che per molti era considerato qualcosa di “sacro”. È troppo facile però dire è colpa dei soldi, perché a portarli nel mondo del calcio siamo stati noi e la nostra avidità. Prima le televisioni, poi le scommesse ed addirittura la borsa. Ed allora quello che dovrebbe essere un gioco tanto bello quanto semplice, fatto di bambini, ragazzi ed uomini che rincorrono un pallone si è trasformato in ben altro.

La cosa che più rattrista oggi è che siamo diventati tutti “falsi moralisti” e chi alza la voce è solo un pazzo, un visionario da deridere. Si perché in fondo a chi conviene criticare questo sistema: solo ai tifosi, solo a chi ama davvero questo sport. Ad addetti ai lavori e giornalisti non conviene, perché chi lo fa viene emarginato e poi in fondo i soldi girano per tutti quelli che del “sistema” fanno parte.

Maradona e la FIFA

Così succede che se quel “pazzo” e “drogato” (come spesso viene ricordato) di Diego Armando Maradona si permette di fare accuse pesanti contro la FIFA viene solo deriso. Poi qualche anno dopo si scopre Calciopoli e peggio ancora il sistema marcio dell’organismo che avrebbe dovuto garantire la sopravvivenza morale ed etica di questo sport. Quando quel “pazzo” di Maradona, che era e resta solo il calciatore più forte di tutti i tempi, ha fatto quelle denunce non conveniva indagare era troppo rischioso. Si perché i soldi li fanno girare altre persone ben più rispettabili di quello scapestrato di un calciatore che ha fatto “solo” innamorare il mondo. Così per assurdo capita che la FIFA che dovrebbe erigere una statua d’oro all’uomo che più di tutti è un sponsor gratuito ed infinito del gioco del calcio, decide di ignorarlo ed addirittura combatterlo.

Un giorno poi il mondo si sveglia e scopre lo sporco ed il marcio che la FIFA di Blatter ricamava da anni sotto i nostri occhi. Tutti a quel punto si scandalizzano e tutti come sempre accade sapevano e salgono sul carro dei “falsi” moralisti del “l’avevo detto io” “si sapeva e nessuno ha fatto nulla” e tante inutili chiacchiere. Nessuno però si è ricordato di chiedere scusa a quel pazzo di Maradona che quelle cose aveva avuto il coraggio di denunciarle contro tutto e tutti.

De Laurentiis e Platini

Così capita che qualche anno fa il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, accusa pesantemente Michel Platini di voler pilotare l’Europa League per fa vincere una squadra spagnola. Uno scandalo le parole del patron azzurro contro l’allora numero uno della UEFA, accuse infondate, una vergogna. Si perché anche De Laurentiis con quell’aria da ribelle e fuori dai canoni del falso buonismo non vale la pena appoggiarlo, meglio difendere quel signore di Platini. Quel signore che ieri ha fatto sapere al mondo di aver dato una “spintarella” a Brasile e Francia affinché arrivassero in finale nel Mondiale del 1998. Qualcosa che solo a sentirlo mette i brividi, che mai e poi mai penseresti possa essere uscito dalla bocca di una persona che ama il calcio. Invece a dirlo senza pudore e vergogna è l’ex presidente della UEFA e peggio ancora uno dei più grandi calciatori della storia del calcio.

Vergogna, vergogna e ancora vergogna. Certa gente andrebbe cancellata dagli annali del calcio al di là di quello che abbia fatto nella sua carriera. In molti leggendo staranno ridendo pensando: “E poi difendi Maradona che si drogava?”. La risposta a tutti voi “falsi moralisti” è molto semplice: l’elegante signore francese ha fatto del male al mondo del calcio e quindi a noi tutti, quel pazzo argentino facendo uso di stupefacenti ha fatto del male solo a se stesso. 

L’avvertimento di Sarri senza giacca e cravatta

Si perché in questo calcio moderno fatto di intellettuali e giacche e cravatte anche un maestro di calcio come Maurizio Sarri viene deriso perché indossa una tuta. In molti, anzi in troppi, dimenticano cosa sia uno sport cosa sia il calcio. Così capita che un allenatore il cui lavoro è allenare, non vorrei sbagliarmi, deve fare il suo mestiere in giacca e cravatta la domenica davanti alle tv. Perdonatemi ma fermiamoci tutti un secondo a riflettere, scendiamo nuovamente per strada per giocare a pallone, recuperiamo i valori di questo sport. Il tecnico azzurro avrà tanti difetti, ma al di là della fede calcistica credo sia riuscito in qualcosa che stavamo dimenticando soprattutto in Italia: ridonare “romanticismo” al mondo del calcio.

Ed allora riascoltate con molta attenzione le parole di Sarri nel post-gara di Sampdoria-Napoli. L’allenatore quando gli viene fatto notare che il calcio è in mano alle tv e che opinionisti e giornalisti devono pur lavorare, ricorda a tutti:

“Qualcuno che sa di calcio ogni tanto dimentica che questo sport è diventato un business per tutti, prima è stato uno sport. Se si lascia solo il business questo sport può finire ed anche molto velocemente”.

Ed allora riprendiamoci il calcio, il nostro amato calcio.

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