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Juventus, ecco perché il sogno tridente è destinato a rimanere tale

Il tridente Juve sta facendo riflettere moltissimi addetti ai lavori e tifosi bianconeri. Rispetto a due mesi fa il pensiero e la percezione riguardo l’attacco a tre con Higuain – Cristiano Ronaldo – Dybala è cambiato di molto. Lo stesso Sarri aveva annunciato che un tridente si sarebbe potuto fare solo in certe gare o in certi scampoli di partite. Ma ieri contro il Napoli non è stato così e si è visto.

Tridente Juve: impensabile visti gli anni di Higuain e Ronaldo

Parliamoci chiaro, il tridente Juve non è utopia. Se i bianconeri in certe partite più “abbordabili” sulla carta optassero per un potenziale offensivo da “tutti dentro” nessuno storcerebbe il naso. Nei big match pero’ appare alquanto improbabile.

Contro il Napoli Higuain, Dybala e Ronaldo non si sono annusati, non si sono cercati e raramente sono stati al centro delle pericolosità e delle manovre di gioco allo steso momento. Un aspetto questo che deve far riflettere Sarri per far sì che in partite ravvicinate la Juve non vada incontro a figure barbine come visto al San Paolo. D’altronde il match di Coppa Italia contro la Roma distava solo 4 giorni e pensare a 180′ di Higuain poteva apparire quantomeno un azzardo.

Il “modello Liverpool” non è applicabile ai bianconeri

Strano poi pensarlo di un maniaco dei numeri e della forma fisica legata a numeri e minutaggio quasi scientifico come Sarri. L’allenatore della Juve ha sempre optato per una suddivisione quasi maniacale del turnover e forse sarebbe stato meglio proseguire su quella linea, inserendo magari subito dall’inizio un Ramsey più fresco atleticamente.

Chi pensa al “modello Liverpool” sbaglia di grosso e basta vedere la carta d’identità degli interpreti dell’attacco di Klopp. Firmino – Salah – Mané infatti sono tutti e tre Under 30 e hanno tutt’altra intensità e tutt’altra dedizione anche alla fase difensiva di quanto non faccia un Ronaldo, molto più forte dei suddetti attaccanti ‘Reds’ per tutte le altre caratteristiche del gioco ma non certo per spirito di abnegazione in fase di chiusura e di aiuto al centrocampo.

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