Serie A

Esperienza, regia difensiva e fisicità: così Kjaer si è preso il Milan

Esperienza, regia difensiva e fisicità: così Kjaer si è preso il Milan. Il difensore danese ha cambiato il modo di difendere – ed attaccare – della squadra di Pioli. Un affare strapparlo al Siviglia.

Kjaer: ecco come il danese si è preso il Milan

Il difensore danese a anni di distanza dai primi approcci avvenuti ai tempi del Palermo, ha impiegato pochi mesi per conquistarsi a titolo definitivo la maglia rossonera.

Arrivato senza troppo clamore a gennaio nell’affare che ha portato Suso in Andalusia e dopo una prima parte di stagione negativa con l’Atalanta, per definire positiva l’esperienza di Kjaer al Milan basta affidarsi ai numeri.

Milan: i numero con Kjaer in campo

Con Kjaer in campo il Milan ha vinto otto delle 11 partite disputate, il 73% del totale, con la percentuale che scende al 25% nelle sfide in cui il danese, per infortunio o scelta tecnica, non è stato presente.

La media punti 2.4 a partita contro l’1.4 senza di lui. Numeri che confermano come il fattore carismatico fosse una componente carente prima degli interventi nel mercato di gennaio, decisamente corretta con gli acquisti di Ibrahimovic davanti e Kjaer.

Anche dribblarlo non è semplicissimo se è vero che ha subito solo sei dribbling in 11 partite dagli avversari, ma se l’unico blackout vero lo ha avuto – come tutta la squadra – nel secondo tempo contro l’Inter.

Nelle sfide in cui è sceso in campo con la maglia del Milan tra campionato e Coppa Italia, ha dimostrato di meritarsi un’altra chance. Low cost per giunta, visti i 3.5 milioni da scontare al Siviglia dal riscatto di Suso.

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