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Caso plusvalenze, il Governo pensa a modifiche

Il caso plusvalenze arriva anche al Governo, che pensa a un intervento per limitare il fenomeno. Ad annunciare possibili modifiche alla norma è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al Sole 24 Ore: “Si dà per scontato che vi sia un ricorso sistematico a plusvalenze fittizie nel mondo delle società professionistiche del calcio e se lo Stato è un’istituzione seria vuole capire cosa significa questo fittizio, visto che  è portato in bilancio e quindi qui al Mef – ne ho parlato con il collega Maurizio Leo (viceministro al Tesoro ) stiamo riflettendo se la normativa fiscale art. 86 del testo unico sull’imposta dei redditi in qualche modo fotografa in modo coerente e corretto questo fenomeno e quindi non escludo anche novità nelle proposte del governo in questo senso”. E’ stata avviata un’analisi rispetto al fenomeno. Se così è non credo che lo Stato possa riconoscere plusvalenze fittizie, le plusvalenze sono una bellissima cosa, per carità, ma quando diventa deliberatamente artefatta lo Stato deve mettere mano per evitare che questo accada”.

Il concetto di plusvalenza in economia si riferisce all’utile derivato dalla vendita di un titolo o immobile che è aumentato di valore rispetto al momento dell’acquisto. La differenza positiva tra il prezzo di acquisto e quello di vendita è appunto la plusvalenza.

Il tema delle plusvalenze, nel calcio, è molto delicato perché nonostante tentativi come quello in corso della Fifa non è ancora stato trovato un modo per cercare di rendere “oggettivo” il valore di un calciatore. La Figc, da alcuni mesi, sta cercando di individuare uno strumento oggettivo di verifica.

Caso plusvalenze, il Governo non esclude interventi

Anche il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha annunciato la volontà di dare un contributo per fare chiarezza sulle decisioni prese e mettere un punto da cui poi ripartire: “Il mio messaggio è quello di un soggetto istituzionale che non vuole rimanere passivo, o restare un osservatore di fattori degenerativi. Ci sono autonomie e ruoli, ma vogliamo dare un contributo per migliorare e quello che sarà di competenza del governo verrà fatto di concerto con il Parlamento. Serve poi senso di responsabilità: non abbiamo molto tempo, perché percepisco la sfiducia dell’opinione pubblica e l’esigenza di comprendere le decisioni. Mi occuperò di questo per far sì che si spieghino le decisioni prese e si metta un punto per ripartire”.

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