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Sampdoria, Muriel: “Un giorno mi piacerebbe tornare in blucerchiato”

Lui conosce bene la Serie A, campionato salutato la scorsa estate quando il Siviglia ha deciso di puntare su di lui. Luis Muriel però non dimentica l’Italia, ma in particolare la Sampdoria, club che gli è rimasto nel cuore, ascoltando le parole dell’attaccante colombiano a Fox Sports.

Portato in Italia dall’Udinese, girato in prestito al Lecce, la consacrazione della punta sudamericana avviene all’ombra della Lanterna, tanto da convincere il Siviglia ad acquistarlo per 20 milioni, anche se la sua prima avventura in Liga non è stata del tutto positiva: “All’inizio mi è pesato un po’ essere l’acquisto più costoso della storia del Siviglia. Volevo dimostrare tutto fin da subito e questa cosa mi ha condizionato tantissimo. Per questo motivo ho commesso errori che generalmente non faccio”.

Muriel a Fox Sport, tra l’idolo Ronaldo e il ritorno alla Sampdoria

Alcune giocate, ma soprattutto il suo stile di gioco hanno portato numerosi addetti ai lavori a paragonarlo a Ronaldo dell’Inter, da sempre suo idolo: “All’inizio mi è pesato un po’ essere l’acquisto più costoso della storia del Siviglia. Volevo dimostrare tutto fin da subito e questa cosa mi ha condizionato tantissimo. Per questo motivo ho commesso errori che generalmente non faccio”.

Circa un suo ritorno alla Sampdoria, questo il pensiero di Muriel: “Il Ferrero che voi vedete in tv non è nemmeno il 10% della persona che è. E’ un grandissimo uomo. Gli voglio bene, ha un grande cuore e nella sua pazzia mi ha aiutato moltissimo quando sono arrivato alla Samp. E’ una persona che va conosciuta bene. A me piacerebbe sicuramente tornare alla Sampdoria un giorno. La mia famiglia è stata benissimo a Genova ed io credo di aver lasciato dei bei ricordi oltre che grandi amici. Se un giorno ci fosse la possibilità non ci penserei due volte”.

Pensiero anche per il suo ex tecnico in blucerchiato Marco Gianpaolo: “L’allenatore con il quale ho parlato meno, però mi faceva sentire importante con le poche cose che diceva e con i gesti. Mi ripeteva sempre dopo ogni allenamento e prima delle partite ‘fai goal, fai goal…”.

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