Serie A

Roma, Pastore e l’autostima: “Posso essere il migliore”

Javier Pastore si confessa a France Football, il calciatore a 360°.

Una brutta stagione per Javier Pastore quella trascorsa alla Roma. Non a caso molti sono stati coloro che hanno storto il muso nei confronti del talento argentino che non ha rispettato le aspettative.

Il calciatore ex Paris Saint Germain si è confessato a France Football: una lunga intervista nella quale sono stati gli argomenti toccati: “Molte persone mi dicono che ho le caratteristiche dei vecchi numeri 10 -si legge- Anche mio padre. Quando parliamo, mi dice: ›Se avessi giocato in quel tempo, saresti stato il migliore». Ho visto partite di quei tempi. Il gioco era molto più lento, si lavorava meno sulla tattica in determinati momenti delle partite. C’era più qualità tecnica nei giocatori. Era più importante quella, e non la loro prestanza fisica o il numero di chilometri che correvano”.

Calciatore dalle statistiche stratosferiche: “A volte puoi avere il 99% di passaggi riusciti, ma nessuno crea un’opportunità gol. Ho parlato molto con coloro che si sono occupati delle statistiche del Psg. Abbiamo discusso della questione. Volevano a tutti i costi aumentare il mio rapporto di passaggi riusciti”.

Chiaro sul suo stile di gioco: “Il mio stile di gioco, o ti piace o lo odi. È così. E quando non mi sento bene fisicamente non gioco bene, ed è più facile insultarmi. È ovvio, non posso nascondermi. Al contrario, quando tutto va bene, tutto scorre liscio. Posso passare dal peggior giocatore al migliore in pochi istanti. La gente non capisce che far andare la palla veloce rende un calciatore veloce alla fine, giusto? La velocità di gioco non sta solo nella corsa. È soprattutto accelerare il gioco. Puoi essere il ragazzo più veloce del mondo ma se non sai cosa fare con la palla alla fine sei un giocatore lento che rallenta la sua squadra”.

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