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Marchisio, un addio nato nell’aprile 2016

Per la Juventus ha rappresentato davvero molto in quest’ultimo decennio di ricostruzione post Calciopoli. Il ritiro Marchisio non è però decifrabile come improvviso. Un addio dal calcio per l’ex numero 8 bianconero che risale a quel terribile infortunio ai legamenti anteriori del ginocchio crociato dell’aprile del 2016. Quel match col palermo è stato l’inizio della sua crisi.

Ritiro Marchisio: addio del calcio della bandiera Juventus

Quello che è certo è che per importanza, lealtà e affetto al club, Marchisio rappresenta quasi un ‘unicum’ nel calcio italiano. Una delle poche bandiere che è stata allontanata quasi in maniera obbligatoria, certificata da un’età avanzata. Da mezz’ala a regista nell’era post Pirlo, l’infortunio al crociato gli è costato quasi una stagione intera lontana dal rettangolo verde di gioco.

L’opinione dei tifosi della Juventus ma più in generale degli addetti ai lavori è stata sin da subito quella di aver posto una linea di demarcazione che aveva posto la parola fine ad una carriera fatta di corsa e sudore. Quel Juve – Palermo l’inizio della fine che Marchisio onestamente non avrebbe meritato.

Domani annuncerà allo Stadium il ritiro del calcio giocato dopo un quasi esilio in Russia e un approdo mancato nel Principato di Monaco. Ma il ‘Principino’ non ha voluto mai altri regni all’infuori di Torino. Un feudo che ha amato, protetto e guidato in Italia e nel mondo. Un’altra bandiera ammainata che saluta tra gli applausi di tutti.

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