Serie A

Juventus, la procura di Torino indaga su cessioni fuori bilancio

La procura di Torino che sta indagando sulle plusvalenze dei bianconeri nell’inchiesta Prisma focalizza l’attenzione su delle cessioni della Juventus fuori bilancio. Adesso, nel mirino c’è la cessione di Mandragora all’Udinese nel 2018, per 20 milioni, con possibilità di riacquisto un anno dopo. La procura sospetta che dietro la cessione dei calciatori ci sia l’utilizzo delle altre società come “banche” da parte dei bianconeri.

La procura di Torino indaga sulla cessione di Mandragora: Repubblica spiega nel dettaglio il caso che riguarda la Juventus

Repubblica spiega il caso Mandragora:  Il centrocampista era stato acquistato per 20 milioni dall’Udinese. La plusvalenza è stata di 13,7 milioni. Il 3 ottobre 2020 la Juventus ha ricomprato Mandragora dall’Udinese. Spendendo 10 milioni più 6 di bonus. E lasciandolo in prestito ai friulani. La procura sospetta però che si trattasse di un obbligo di riacquisto mascherato dalla Juventus, che avrebbe dovuto riacquistarlo a 26 milioni, e che non sarebbe quindi nemmeno stato del tutto onorato.

In procura sono stati ascoltati come testimoni Mandragora, suo padre che ha svolto le funzioni di agente del calciatore, e il vicepresidente dell’Udinese Stefano Campoccia. Più Maurizio Lombardo, che oggi lavora alla Roma ma ha un passato nella Juventus. 

Le altre scritture non depositate in Lega, riguardano debiti con l’Atalanta per 14,5 milioni di euro non messia bilancio. Tra le prove, una carta tra Percassi e Paratici del 3 settembre 2020. Gli impegni di riacquisto, secondo gli investigatori, avrebbero riguardato i calciatori Mattiello (per 4 milioni), Muratore, (4 anche lui), Caldara (3,5) e Romero (3 milioni).

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