Serie A

Inchiesta Juventus, Lombardo: “Udinese e Sassuolo facevano da banca”

Emergono nuove dichiarazioni rese ai PM nell’ambito dell’indagine ‘Inchiesta Prisma’, questa volta di Maurizio Lombardo, ex segretario generale della Juventus tra il 2011 e il 2020, uno degli uomini scelti da Beppe Marotta per potenziare la struttura. Lombardo è stato ascoltato nel prosieguo dell’inchiesta Prisma dalla Procura.

Le dichiarazioni di Lombardo sull’inchiesta che riguarda la Juventus

L’ex segretario dei bianconeriMaurizio Lombardo, è stato ascoltato dalla Procura come persona informata sui fatti che stanno coinvolgendo la Vecchia Signora. Lombardo, secondo quanto riporta Corriere Torino, ha affermato sulle side litter che “Erano tenute in una cartellina di Juventus e ce l’avevo io, sempre con me, in una valigetta. Poteva capitare che mi chiamassero a ogni ora e volessero sapere che cosa c’era scritto (Paratici chiamava anche di notte). Sapevo che erano documenti che era meglio non uscissero”.

Sui rapporti della Juventus con le altre società: “L’Udinese ti ha fatto un po’ da banca; ti ha permesso di fare plusvalenza, immettendo anche la clausola sulla decadenza dalla facoltà di acquisto. Anche l’Atalanta era un’altra banca per la Juventus”.

Lombardo espone anche sulle dinamiche di mercato Juventine: “Mentre con Marotta le trattative erano più semplici e meno complesse, ed anche la struttura era meno complessa, chi inizia a creare problemi è Federico Cherubini. Lui era il braccio destro di Paratici e cerca di crearsi uno spazio. Quindi cosa succedeva, loro dicevano: “Viene uno a parametro zero, ma diamo un milione ad un agente”. Io dicevo no, Marotta si rifiutava di firmare”.

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