Champions League

Roma, Baldissoni: “Rimane il rammarico, ma non per l’arbitraggio…”

Dichiarazioni Baldissoni: “Il Liverpool era alla nostra portata, peccato…”

Dopo la sconfitta della Roma nel ritorno delle semifinali di Champions League, il dg giallorosso Mauro Baldissoni rilascia alcune dichiarazioni ai microfoni di ‘Sky Sport’: “Ci mancherebbe che non ci sia rammarico. Quando si arriva a giocarsi la finale di Champions League fino all’ultimo minuto. Il Liverpool, lo dice il risultato finale era una squadra alla portata. Rimane in noi la consapevolezza: abbiamo iniziato questo percorso di portare la squadra ai massimi livelli in Europa.

Questo è il quarto anno consecutivo che ci qualifichiamo in Champions League. La semifinale è una pietra miliare di questo percorso e stabilisce un nuovo punto di partenza. Abbiamo la consapevolezza di poter giocare non come vittime sacrificali, ma con la consapevolezza di giocarci il passaggio del turno. Il lavoro che si fa deve avere l’esito dei risultati. È evidente però che i risultati non nascono a caso, ma perché il lavoro che si è svolto nel tempo è un lavoro eccellente. Questo i tifosi, sempre ben attenti, non possono che non apprezzarlo e riconoscerlo alla società”.

Su Sean Cox:

“Credo sia chiaro a tutti che non abbiamo mai avuto momenti di esitazione. Il nostro messaggio è chiarissimo: nessuna concessione alla violenza, se chi va in giro per la Roma può affermare qualcosa di se stesso compiendo questi gesti, pensando di avere dei meriti dei crediti alla tifoseria si sbaglia. Questi sono solo atti di vigliaccheria”.

Sanzioni per l’arbitraggio di Skomina?

“Il presidente in pubblico ha affermato un principio più generico, quello di adottare la tecnologia per evitare errori in futuro, in Europa. Poi magari nel privato gli sarà scappata qualche parola colorita. Non vogliamo mancare di rispetto a nessuno, tantomeno agli arbitri. Dobbiamo occuparci dei nostri errori, non di quelli degli arbitri. I nostri giocatori hanno fatto errori sia all’andata che al ritorno e dobbiamo preoccuparci di quelli come causa della nostra sconfitta. Il rispetto non deve mancare, altrimenti non possiamo giocare“.

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