Calcio esteroSerie A

Castan: “Roma e Trigoria erano casa mia, mi è dispiaciuto andarmene”

E’ intervenuto a CasaDiMarzio, il Capitano del Vasco da Gama Leandro Castan, tornando in particolar modo sulla sua esperienza nella Capitale. Il brasiliano che ha parlato anche del suo cavernoma che gli ha condizionato la sua carriera.

Sul Vasco da Gama e su un possibile ritorno in Italia

Sono felice qui perché vedo che sto riuscendo a fare un bel lavoro, per me era importante tornare a giocare. Ritorno in Italia? Non lo so, non ci penso. A Roma? Sempre sarà casa mia. Ora ho 33 anni, è difficile. Adesso sono un grande tifoso“.

Sull’importanza di Walter Sabatini per la sua carriera

“Sabatini è come un secondo padre per me. Non dimenticherò mai quello che ha fatto per me. Una persona speciale, mi vengono i brividi solo a parlarne. Mi ha accolto come un figlio, non solo come un calciatore. Se non era per lui nemmeno facevo il calciatore forse. Non ho parole per descrivere il bene che gli voglio. Subito dopo la visita, quando il medico della federazione mi disse che non potevo più giocare io sono andato a Trigoria a chiedere la risoluzione ma lui non ha voluto. Mi ha detto che dovevo stare sereno. E che finché restava lui come direttore sportivo della Roma io restavo il suo difensore centrale.”

Leandro Castan su Totti e De Rossi

“Ho imparato tanto con loro due. Sono totalmente diversi. Per quanto riguarda Francesco, la sua presenza vale più di una parola, lo rispettano tutti. Daniele lo vedo più simile a me, parla, ci mette la faccia. Nello spogliatoio si completavano, eran due figure essenziali. E’ strano vedere una Roma senza loro. Con Daniele ci sentiamo spesso, anche quando era qui in Argentina. Anche con Francesco, uno dei giocatori più forti con cui ho giocato insieme. De Rossi allenatore? Ha tutto per diventare un grande allenatore, è intelligente, ha la voglia giusta e io farò il tifo per lui. Il calcio ha bisogno di gente come lui.”

Per quanto riguarda la lotta contro il cavernoma

“Ero giovane, nel momento migliore della mia carriera, ero in Nazionale. E’ stato difficile, dovevo capire cosa succedeva. E’ accaduto tutto da un giorno all’altro. Adesso sto bene, oggi mi sento molto più forte come uomo e come calciatore. Affronto le difficoltà della vita in un’altra maniera. La mia famiglia mi è stata sempre vicina. Mia moglie è stata fondamentale, sono 10 anni che stiamo insieme. Abbiamo affrontato insieme tante cose, il nostro amore è molto grande.”

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio