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Accadde Oggi – 31 maggio 1961, Benfica campione d’Europa per la prima volta

La Coppa Campioni 1960/61 fu caratterizzata da diverse ‘prime volte’. La sesta edizione del torneo, infatti, fu la prima ad essere vinta da una squadra che non fosse il Real Madrid, che aveva monopolizzato le cinque precedenti. I Blancos vennero eliminati dal Barcellona ‘degli ungheresi’ (Czibor, Kocsis e Kubala) che a sua volta perderà la finale contro il Benfica. I lusitani, curiosamente, bisseranno il successo appena un anno più tardi, proprio contro i madrileni.

Accadde Oggi 31 maggio 1961 Benfica Campione Europa

Il percorso del Benfica

Al turno preliminare, i ‘Rossi’ di Lisbona si trovano di fronte gli scozzesi dello Hearts of Midlothian. Le ‘Aquile’ si impongono complessivamente per 5-1, grazie al successo per 2-1 in Scozia all’andata e al 3-0 del ritorno, con Aguas mattatore (tre reti in totale). Nel round successivo, l’avversario è l’Ujpest Dosza: un largo 6-2 nel match d’andata permette ai portoghesi di qualificarsi ai quarti di finale malgrado la sconfitta per 2-1 rimediata in Ungheria nella gara di ritorno. A contendere al Benfica l’accesso alla semifinale è l’AFG di Aarhus. I danesi vendono cara la pelle a Lisbona (ko per 3-1) ma crollano al ritorno in casa (1-4) sotto i colpi di Augusto, Aguas e Santana. Il cammino trionfale dei lusitani prosegue in semifinale: il Rapid Vienna viene liquidato con un 4-1 complessivo, frutto del 3-0 della gara d’andata e dell’1-1 del ritorno (con gara interrotta a pochi minuti dal fischio finale per intemperanze dei tifosi austriaci).

Il percorso del Barcellona

 Anche la strada dei catalani verso la finale parte dal turno preliminare, superato agevolmente nei confronti dei belgi del Lierse (5-0 complessivo). Al turno seguente, le cose si fanno più complicate: c’è da affrontare il Real Madrid campione in carica. La gara d’andata termina 2-2, con il pari blaugrana firmato a due minuti dal termine da Luisito Suarez su calcio di rigore. Al ritorno, Verges ed Evartisto siglano i gol che valgono il successo sulle Merengues (2-1) e il passaggio ai quarti. Qui, i cecoslovacchi dello Spartak Hradec rappresentano un avversario decisamente più alla portata: con un netto 4-0 nella gara d’andata, il Barca ipoteca la semifinale dove ad attenderlo c’è l’Amburgo. I campioni di Germania rappresentano un osso particolarmente duro: il primo round va ai blaugrana (1-0, gol di Evaristo), ma nella gara di ritorno l’HSV si impone per 2-1: il gol al 90′ di Sandor ‘testina d’oroKocsis salva i blaugrana dall’eliminazione. Dal momento che all’epoca non sono previsti ancora i tempi supplementari né la regola del gol fuori casa, si rende necessario uno spareggio: il 3 maggio 1961, allo stadio Heysel di Bruxelles, gli spangoli si impongono di stretta misura (1-0, ancora Evaristo) e raggiungono il Benfica in finale.

La finale

L’ultimo atto della Coppa Campioni 1960/61 si gioca a Berna, allo stadio Wankdorf (demolito nel 2001) di fronte a poco meno di 27.000 spettatori, tra due compagini alla prima finale della loro storia. Il Barcellona passa in vantaggio al 21′ grazie ad un colpo di testa di Kocsis (specialista del fondamentale) su cross dalla destra di Suarez. Il Benfica pareggia 10′ più tardi con il tap-in di Aguas (che si laurea capocannoniere del torneo con 11 gol). Un minuto dopo, i lusitani completano la rimonta grazie ad una autorete di Ramallets, il portiere dei blaugrana, che legge male un campanile e smanaccia la palla sul palo, la quale rimbalza al di là della linea prima di tornare in campo. A fine primo tempo, Kocsis spreca l’occasione del pari, facendosi ribattere un tap-in di testa sulla linea di porta. All’alba della ripresa, Coluna – che gioca con il naso fratturato dall’8′ del primo tempo – indovina un gran diagonale al volo e porta il Benfica sul 3-1. I catalani provano a rientrare in gara ma i portoghesi si salvano con un po’ di fortuna: prima il palo evita una goffa autorete, poi Kubala centra entrambi i legni con un sinistro da fuori area. Al 75′, Zoltan Czibor scaglia un bolide mancino sotto l’incrocio alla destra di Costa Pereira e riapre i giochi. Negli ultimi 15′, però, non succede altro: il Benfica è campione d’Europa per la prima volta nella sua storia.

A cura di Francesco Maria Romano

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