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Accadde Oggi 27 aprile 2014 – Vujadin Boskov: se ne va il mito della Sampdoria

“Rigore è quando arbitro fischia”, “Gullit è come cervo che esce di foresta” o ancora “Meglio perdere una partita 6-0 che sei per 1-0”. Queste sono alcune delle frasi ironiche di un mito del calcio italiano e non solo. Si tratta di Vujadin Boskov che ha lasciato un segno importante nel nostro calcio. Arrivò in Italia prima da calciatore negli anni ’60, alla Sampdoria, dove proprio con quella squadra, ma nelle vesti di allenatore avrebbe scritto pagine importanti del club. Guidò con successo anche il Real Madrid, conquistando nel 1980 una Liga, prima di fare ritorno in Italia nell’85 quando prese l’Ascoli dalla Serie B e lo riportò su riportandolo subito in A.

Accadde Oggi – Vujadin Boškov morte 27 aprile 2014

Nel 1986 ritorna alla Samp in veste di allenatore: nei sei anni alla guida dei blucerchiati con il duo Mancini-Vialli insieme a Pagliuca e Vierchowod, Cerezo e Lombardo, riusci a conquistare uno Scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa delle Coppe. sfiorò anche l’impresa nella finale di Coppa dei Campioni nel 1992, ma in quel caso il Barcellona s’impose sulla squadra ligure. Prima di lasciare l’Italia ha lavorato sulle panchine di Roma e Napoli, prima di passare al Servette, fare ritorno alla Samp, e approdare sulla panchina del Perugia. Nella sua carriera si annovera anche il suo lavoro come Commissario tecnico della Jugoslavia. Il 27 aprile del 2014, a seguito di una lunga malattia nel 2014 a Novi Sad in Serbia, si spegne il mito della Sampdoria e del calcio italiano.

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