Senza categoria

Inter, Stankovic: “Mancò poco per arrivare alle mani…”

Inter, intervista a Stankovic – Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, l’ex centrocampista dell’Inter, Dejan Stankovic, ha analizzato il momento della squadra di Luciano Spalletti il cui futuro appare in bilico.

Inter, intervista a Stankovic: le sue parole

“Non ero matto quando parlavo dei nerazzurri come l’anti-Juve. L’Inter ha giocatori di primissimo livello in tutti i reparti, c’è un problema di testa. Il motivo principale è nel mercato di gennaio. Penso a Perisic, a Miranda, per certi versi a Icardi: c’è chi si fa scivolare tutto, chi la vive male. Come io ho vissuto male a San Siro i fischi a Perisic. Lo conosco, è un ragazzo d’oro e va recuperato. Lo stesso vale per Nainggolan. Con tutto il rispetto per gli altri centrocampisti, con lui in forma è un’altra musica. 

Le voci sulla panchina di Spalletti? Sono in Italia da una vita, ogni anno è una fotocopia. Nelle grandi squadre bisogna essere abituati, se non fai risultati per 2-3 partite è normale essere messi in discussione, gli allenatori devono saperlo. Accadde pure a Mourinho nell’anno del Triplete, quando prendemmo tre gol a Catania prima di battere il Chelsea a Londra. Nel nostro spogliatoio non entrava nessuno, con tutto il rispetto dei dirigenti. Se non siamo arrivati alle mani, poco ci mancava.

Ci dicevamo di tutto, ma in faccia. Non si può mollare a febbraio, c’è anche l’Europa League da giocare. Sono l’idolo di Barella? Ho letto, mi ha fatto piacere. Io a 18 anni ero capitano della Stella Rossa, in Italia quasi mai un giovane riesce a imporsi. Lui invece ce l’ha fatta, è già un leader. Nel suo futuro c’è solo luce. Nell’Inter? Sì, magari”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio