Serie A

Roma, Totti svela: “La rottura con Spalletti iniziò per una scopa alle 5:30”

Totti rottura con Spalletti: oggi in edicola la verità del Pupone

Uscito oggi, nel giorno del suo compleanno, il libro di Francesco Totti. È da poco in edicola eppure ha già riscosso un grande successo da parte di tifosi e non. Un Totti come non lo abbiamo mai ascoltato, ed un Luciano Spalletti come non lo abbiamo mai visto. È stato questo l’esito delle pagine scritte dal Pupone, dove, senza troppi peli sulla lingua (direi nessuno) racconta i suoi anni da calciatore con restroscena di infortuni, momenti difficili, gioie, aneddoti ma anche (e soprattutto) le vere ragioni della rottura con il mister toscano. Spalletti è un grande allenatore, forse il migliore che abbia avuto, e questo vale per entrambi i suoi periodi alla Roma”. Inizia così il primo paragrafo del Pupone dedicato al suo ex allenatore, per poi proseguire: “Nel primo fu qualcosa di più, specie nei miei confronti, perché era il tecnico col quale andare a cena e parlare liberamente, senza doversi preoccupare di tacere un’opinione”.

Un episodio particolare:

 “Organizzavamo tornei di scopa e briscola, c’era rimasto in canna un finale di stagione perché non tutta la classifica annuale era definita. Così a fine cena propongo a chi ci sta di andare a dormire a Trigoria per saldare gli ultimi conti. La truppa accetta la situazione in modo unanime, la situazione ci fa dimenticare l’orologio. Così quando qualcuno bussa alla porta qualcuno si accorge che sono le 5.30“.

“Chi è?”.
“Non fare il furbino, Francesco”.
Apro lentamente la porta, trovo Spalletti con l’indice puntato sull’orologio.
“Ma avete visto che ore sono?”
Mister, domani vinciamo le stesso, ci penso io“.

“Ma Spalletti non si lascia intortare, mi sposta ed entra, vede Okaka, Aquilani e Rosi e intuisce che gli altri si sono rifugiati in bagno. Così, a metà fra il sorpreso e il disgustato: “Ma vi pare normale alla viglia di una partita?”. Spalletti torna a dormire ma sollecita a Rosella qualche cessione punitiva. Forse la sua fobia per le carte che avrà una parte nelle polemiche legate al mio ritiro nasce proprio lì”.

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