Torino, Cairo: “Non cedo il club, ho sempre messo passione”

Quindici anni fa Urbano Cairo raccoglieva i cocci di un Torino in fallimento e da far ripartire dalla serie cadetta. Dopo cinque lustri il patron granata può vantare diverse stagioni positive, tra cui anche due campagne in Europa League. Queste le sue parole alla Gazzetta dello Sport.
Cairo sul Torino
“Ci sono state 3 stagioni negative. Quella del 2008-2009 quando retrocedemmo, quella del 2010-11 quando non andammo nemmeno ai playoff, e l’ultima stagione in cui speravo pagasse il non aver toccato la squadra convinto che con un paio di innesti sarebbe salita ancora più su in classifica. Ma parliamo di tre stagioni negative su quindici. Ci sono state anche cinque stagioni molto positive: le due promozioni, le due stagioni al settimo posto con accesso all’Europa League, quella in cui abbiamo raggiunto gli ottavi di finale.
Nelle altre 7 stagioni, abbiamo fatto cose non straordinarie ma comunque discrete, penso al primo campionato di Mihajlovic: ci divertimmo, la squadra segnò molto, Belotti fece 26 gol. Ma io da presidente non giudico questi anni solo dai piazzamenti in campionato… Penso alla patrimonializzazione e alla solidità della società .
Sul futuro: “No, non voglio vendere, sono impegnato a ripartire e a seguire un nuovo ciclo che spero con Giampaolo e Vagnati ci regali soddisfazioni. Ma voglio chiarire ai tifosi che se in futuro dovesse presentarsi qualcuno con mezzi superiori ai miei e un progetto serio, sono pronto ad ascoltarlo. Però non intendo lasciare il Torino ai primi parvenue che si presentano. Ho sbagliato qualcosa? Certo, chi è che non sbaglia? Qualche presidente di altre squadre ha fatto meglio di me? Può darsi”.