Serie A

Inter, Spalletti: “Abbiamo messo in imbarazzo i tifosi. Icardi? Deve dialogare col gruppo”

Alla vigilia dell’esordio a San Siro contro il Torino dopo la debacle con il Sassuolo, ha parlato in conferenza stampa Luciano Spalletti.

Le parole di Spalletti

“Ci sono delle cose avvenute da riprendere e riconoscere, altre no. Bisogna valutare ciò che si ha a disposizione. Sono convinto di aver fatto scelte giuste. Qualcosa è andata non bene. Abbiamo messo in imbarazzo il mondo interista perché dentro quella gara è mancato quel collaudato e quelle certezze che avevamo superato per la lotta al quarto posto. Anche il nuovo per funzionare bene deve essere sorretto dalle certezze del passato. Certe cose però si possono evitare. Bisogna riconoscere l’etica del lavoro di questi calciatori che mette sempre a posto tutto. Io l’ho vista. Penso che siamo una squadra forte, che ha l’obbligo di fare un campionato importante. Non so se come riportate significa essere l’anti-Juve, casomai parlerei di anti-Roma e anti-Napoli vista la differenza di punti e mentalità acquisite con le vittorie negli scorsi anni. Se siamo qui a parlare però sempre delle stesse cose, magari non siamo l’anti nulla”.

La condizione dei singoli

“Tutti bene escluso Radja. Keita è sempre più dentro. Il Torino contro la Roma ha giocato un match corretto e misurato, mostrando qualità e idee precise con le ali molto alte. Queste attenzioni sulla marcatura preventiva sarà determinante visto quanto successo a Reggio Emilia. Nainggolan è convocato, ma bisogna stare attenti. C’è uno staff di qualità che lo sta seguendo e che dà valutazioni costanti. Dei rischi ci sono, vedremo domani. Icardi i gol deve farli per la squadra, per la classifica finale. E’ sempre stato un grande bomber dalle caratteristiche ben precise. Deve dialogare molto con il gruppo, ma può migliorare la difficoltà che si deve andare a creare agli avversari. I difensori preferiscono un centravanti che resta parcheggiato in area o uno che svaria e che quindi chiede loro di adattarsi? Io la conosco la risposta. Provate un po’ a pensare a Ibrahimovic e Messi. Sono estremamente differenti. Questo intendo”.

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