Serie A

Serie A, Tommasi: “I tagli degli stipendi sono scelte personali, no a imposizioni”

In questi ultimi giorni sta tenendo banco in Serie A l’argomento sul taglio degli stipendi dei calciatori. Così come sta avvenendo negli altri campionati europei infatti, i club chiederanno ai propri giocatori uno sforzo economico. Sforzo necessario per sopperire almeno in parte all’ingente quantità di denaro persa in questo stop forzato da Coronavirus.

Tommasi sul taglio stipendi dei calciatori: “Non va imposto”

Deve essere una scelta e non un’imposizione. Questa la base di partenza del ragionamento di Damiano Tommasi, a capo dell’AIC (Associazione Italiana Calciatori). Per il presidente nonché rappresentante dei giocatori di Serie A, la riduzione straordinaria del salario di marzo va opzionato e non imposto. Queste le sue parole sul tema:

“Siamo consapevoli che c’è una questione contratti da intraprendere, ma non adesso. Prima vanno quantificati i danni e questo procedimento è possibile solo quando sapremo se la stagione finirà o no. Il problema del taglio degli stipendi va posto a tempo debito. L’Aic non può imporre ai calciatori di accettare eventuali tagli. Siamo d’accordo con la Lega di anticipare le ferie estive e di considerare questi giorni come vacanze per ridurre le ferie a luglio. Su questo nessun problema. Sugli stipendi vedremo”. 

Tommasi sulla ripresa degli allenamenti: “Una scelta senza senso”

Il numerno uno dell’AIC si è poi soffermato anche sulla ripresa degli allenamenti, che vedi tutti concordi anche in Lega tranne Lotito.

“Chi pensa di avvantaggiarsi facendo allenare i suoi tesserati, non so cosa abbia in mente. Allenarsi ora, due mesi prima della ripresa del campionato, però non ha senso. Ed è pure pericoloso”. 

 

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