Serie A

Serafini duro e crudo: “Nessuno ha investito nel Milan, si spostano solo capitali”

In attesa della decisione del Tas sul ricorso presentato dal Milan dopo la sentenza della UEFA, continua a preoccupare la situazione societaria. Ai microfoni di MilanNews.it, ha provato a fare chiarezza il noto opinionista sportivo Luca Serafini.

Le parole dure di Serafini

“Il mio scenario è che da un anno a questa parte sono stati mossi e spostati capitali. Quindi la chiave di questa vicenda in questo momento non è Yonghong Li ma è il fondo Elliot. È uno dei temi di cui si parla sono sicuramente gli interessi sul prestito, svariati milioni, e altri conti. Oggi ho letto lo statuto della società Rossoneri Luxemburg, i cambi, anche molto importanti, che sono stati fatti in questi giorni, le persone che vi partecipano e non c’è traccia di Mister Li ma c’è Elliot che ha, come si legge, dei poteri decisionali molto forti. È una fandonia il discorso che Li non vuole vendere, si tratta di far quadrare i conti tra quanto realmente è stato recuperato e quanto è uscito. Nessuno ha investito un euro nel Milan da un anno a questa parte, sono stati semplicemente spostati dei capitali, mercato compreso, e quindi serve far quadrare i conti. Io credo che in queste ore ci sia un gioco strategico rispetto a questi conteggi”. 

Commisso?

“Sul tavolo ci sono due famiglie che hanno innanzitutto una solidità imprenditoriale acclarata e una storia sportiva certificata. Commisso è un personaggio che ha combattuto molto per il calcio negli Stati Uniti, si è messo di traverso con la lega americana, ha delle idee precise. È distante però le motivazioni che lo spingono a fare un’operazione di questo genere possono essere molto interessanti, alla stessa maniera della famiglia Ricketts. C’è un’ondata di americani o italoamericani da Tacopina a Saputo, a Pallotta. Questi non stanno facendo male al Bologna, al Venezia e alla Roma. Commisso mi sembra abbia una caratura superiore alla loro”.

L’operazione di Berlusconi

Berlusconi ha pensato a riprendersi i soldi che in questi anni ha messo Fininvest. Ha fatto l’operazione che doveva fare. Ribadisco la mia idea, il Milan non ha mai avuto un proprietario in questi dodici mesi, se non i fondi e le organizzazioni finanziarie. Se spendi un miliardo di euro, vieni a Milano una settimana al mese ogni mese. Il Milan non ha assunto né un venditore né un commerciale, non c’è nessuno che promuova il marchio nel mondo, come se niente fosse. La cosa più grave di tutte è che se ti stanno squalificando il club, tu puoi muoverti da dove ti trovi e andare a Nyon. Era il minimo sindacale andare a discutere in Svizzera”. 

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