Champions LeagueEditoriale

Grazie Roma, perché questa notte non si scorda più

Chiusi gli occhi per tre volte
mi ritrovai ancora lì,
chiesi a mio nonno: “È solo un sogno?”
mio nonno disse: “Sì”.

Un sogno. Non si può definire diversamente l’impresa epica della Roma contro il Barcellona. C’è chi l’ha definita Romantada, c’è chi non trova le parole per descrivere quanto è accaduto. Sono attimi meravigliosi, momenti che restano indelebili e che nessuno potrà mai cancellare dalla nostra memoria. È la storia che è stata riscritta. È e sarà una di quelle notti che faranno parte di te, di noi, fino alla fine dei nostri giorni. Una delle imprese calcistiche più incredibili di sempre.

Perché se non è l’impresa di sempre, poco ci manca in casa giallorossa. In questa notte di coppe e di campioni, all’inizio non ci credeva (quasi) nessuno. Fare tre gol senza subirne neanche uno dai marziani sembrava un ostacolo gigantesco. Ed invece la Roma è riuscita dove in pochi pensavano potesse arrivare. Con un Dzeko stratosferico, un Manolas omerico ed un Di Francesco che ha annichilito il Barça con 90’ di puro godimento e perfezione tattica. La Roma è tra le prime quattro d’Europa. La Roma è in semifinale di Champions League dopo trentaquattro lunghissimi anni.

Il sogno si è trasformato in realtà perché Dzeko si è confermato – semmai ce ne fosse stato bisogno – un centravanti mostruoso e fenomenale. E sia maledetto colui che sostiene il contrario in virtù di sbieche considerazioni fatte senza cognizione di causa. Perché Capitan De Rossi, che di partite del genere ne ha giocate, vinte e perse, non fallisce MAI quando si assume responsabilità pesanti e cocenti come meteoriti. E ancora si commuove quando accadono cose del genere. E poi, ironia della sorte, perché non poteva che essere un greco a terminare un racconto epico con il colpo di scena. Con gli eroi che alla fine trionfano. Quegli stessi eroi che hanno pregiudicato il risultato dell’andata con due autogol e che hanno deciso il ritorno. Lunga vita al calcio.

Grazie Roma. Grazie Roma perché ci fai vivere e sentire ancora, una persona nuova. Grazie per essere stata lo specchio di un’Italia che sa ancora emozionarsi e commuoversi. Unita, anche se per poco, per cancellare in parte la delusione della mancata partecipazione al Mondiale. Grazie a chi ha lottato sul campo, a chi ha pianto, a chi ci ha insegnato a crederci sempre fino alla fine, a chi non smette di ridere, a chi non ci crede e pensa che sia solo un sogno. Personalmente, non lo so se è tutto un sogno. Non lo so se è tutto vero. So solo che è stata una notte magica, o Maggica se volete. Una notte in cui la Roma ha unito tutta l’Italia. Una notte in cui la Roma ha reso l’impossibile, possibile. Una notte in cui la Roma ha reso la squadra più forte del mondo, una squadra qualunque. Una notte che forse da quelle parti durerà in eterno. Siete stati incredibili. Perché questa notte non si scorda più.

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