Serie A

Ranieri pre Sampdoria-Fiorentina: “Il VAR a chiamata cosa simpatica”

Ha parlato a due giorni dal match contro la Fiorentina, il tecnico della Sampdoria Ranieri. Allenatore romano che ha parlato della situazione della sua squadra e si è soffermato anche sulla possibilità di introdurre il VAR a chiamata.

Sulla vittoria di Torino: “La vittoria di Torino è stata importante perchè ci ha dato i tre punti. Sappiamo che sarà un campionato combattuto e lo sarà fino alla fine del torneo. L’importante è aver fatto un’altra gara positiva dove abbiamo saputo reagire“.

Sulla gara contro la Fiorentina invece: “Una bellissima sfida. La Fiorentina è stata costruita ed è stata rinforzata con il mercato di gennaio. In questo momento ha i nostri stessi obiettivi ma in futuro ne ha altri. Ora dopo la partita di Torino sarà importante confermarsi. Sarà una partita spigolosa con le due squadre che cercano spesso la profondità”.

Ranieri sul 4-3-2-1: “Lo sappiamo che la squadra è stata costruita per quello schema ed è logico che lo ha nel DNA. Ricordo quando andai a Napoli, era il Napoli post Maradona, e cercai di giocare a quattro dietro ma la squadra non marciava. Iniziò a marciare quando misi Zola dietro le due punte. Ora col rientro di Depaoli, anche domenica la squadra può giocare 4-4-2 contro una squadra che gioca 3-5-2“.

Sul VAR a chiamata: “E’ una cosa simpatica. La nostra chiamata può essere simpatica, bisogna vedere come la prendono gli arbitri. Un conto è che la chiamino loro e un altro che lo chiamiamo noi. E’ un segno di apertura. Gli arbitri sono sempre più competenti ma qualcosa può sfuggire e questa macchina può essere utile affinché le partite siano più giuste e reali”.

Ranieri conclude con un bilancio su questa esperienza: “Quando entri in corsa le difficoltà ci sono sempre perchè tu non conosci i giocatori, perchè è un conto conoscerli da avversari e un altro è entrare e percepire le sensazioni che ti danno. Potrebbero giocare altri giocatori se io li avessi testati nel pre campionato. Tanti cambi non li faccio perchè non mi posso permettere di sbagliare nulla e quindi devo andare coi piedi di piombo. Sono venuto qua per lavorare a testa bassa, sono soddisfatto. Lo ripeto, perchè ho trovato un ambiente di lavoro meraviglioso e questo mi permette di sentirmi a casa. E questo è importante per un allenatore“.

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