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Cristiano Ronaldo, altra grana: il fisco si oppone al patteggiamento

Il duello tra CR7 e l’Agenzia delle Entrate

Continua la querelle tra Cristiano Ronaldo e il fisco spagnolo. Nonostante la richiesta di patteggiamento da parte dei legali dell’asso portoghese – con conseguente riconoscimento della frode in cambio di una pena inferiore ai due anni di carcere che il numero 7 del Real Madrid avrebbe evitato in quanto incensurato – l’Agenzia delle Entrate ha rifiutato la proposta e ha controbattuto chiedendo ben 28 milioni di euro. In caso di rifiuto del classe ’85, si aprirebbero le porte al processo per frode fiscale.

L’avvocato dello Stato che difende l’Agenzia delle Entrate, Edmundo Bal, e il difensore del Fisco spagnolo, Inmaculada Sanchez Cervera, hanno calcolato la somma sommando alla cifra contestata nell’evasione (14,7 milioni di euro) una sanzione, oltre alle spese legali e gli interessi. Un elemento da non sottovalutare è la tempistica entro la quale saldare il debito. L’attaccante dovrà pagare i 28 milioni entro il 15 giugno. In caso contrario, dovrà giocarsi il Mondiale con il Portogallo con lo spettro di un processo per evasione fiscale da affrontare. Il tutto mentre il suo futuro al Real Madrid è tutt’altro che definito.

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