Serie A

Plusvalenze nel calcio: quando l’incremento di valore diventa un debito

Plusvalenze nel calcio: I bilanci delle società di calcio rischiano di esplodere. Il fenomeno delle plusvalenze è il sintomo della crisi. Sembrano ricavi fittizi per nascondere le perdite e rinviare l’appuntamento con la realtà. Così, intervenuto nella consueta puntata della trasmissione ‘La Domenica sportiva’ il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina è intervenuto sull’argomento “plusvalenze” così commentando: “È nostro compito attenzionare plusvalenze e  scambi sospetti, li segnaleremo alle autorità”.

Plusvalenze nel calcio: Gravina intervieni!

“Tutti gli scambi senza finanza vanno segnalati alla Procura e segnaleremo alle società di revisione se alcuni elementi danno sospetti, facendole intervenire. E obbligheranno una svalutazione della plusvalenza fittizia“. Una sirena d’allarme che ha preoccupato il tifoso medio in un mondo dove la Juventus vale in Borsa 18 volte la Lazio, azienda che pure fa esattamente lo stesso business. E la Roma vale un quinto della Juve ma quattro volte la Lazio. Così, ‘Il Fatto Quotidiano’ oggi in edicola fa il punto della situazione e spiega agli appassionati del pallone come funziona questo meccanismo all’apparenza contorto ma infondo molto semplice: se un calciatore l’ho pagato un milione e lo cedo a 20 milioni, aggiungerò ai proventi da abbonamenti, biglietti e diritti tv pagati da Sky una  plusvalenza di 19 milioni: nel bilancio andrà ad aumentare i ricavi e ad abbattere le perdite. Ci sono due modi di ingannare la realtà. Se i 20 milioni mi vengono pagati in tre anni, ugualmente segno subito nel conto economico la plusvalenza intera, cioè soldi non ancora arrivati. Ma soprattutto, se, dopo aver venduto a 20 milioni un ragazzo pagato un milione, vado a comprarne per 20 milioni un altro, e se tutti si scambiano i calciatori in una girandola di contratti a prezzi crescenti, ecco fatta la fabbrica dei ricavi falsi.

Dati sui bilanci:

I dati sui bilanzi del calcio professionistico pubblicati nei report della Figc sono chiarissimi. Nella stagione 2016-2017, l’ultima di cui si hanno tutti i bilanci approvati, le società nel loro complesso hanno fatto incassi effettivi per 2,6 miliardi a fronte di spese per 3,3 miliardi, con uno sbilancio tra costi e ricavi, cioè un buco, di 711 milioni. Ma ecco le plusvalenze: le società calcistiche ne hanno realizzate per 749 milioni, cosicché il risultato a livello di margine operativo lordo (Ebitda) diventa positivo per 38 milioni. A ben guardare i bilanci, si nota che il debito totale della Serie A è passato dai 3 miliardi del 2016 ai 3,6 del 2017. Ecco che cosa diventano le plusvalenze: debiti. Nel 2017 le società italiane hanno segnato nei loro bilanci 749 milioni di plusvalenze e i debiti sono cresciuti di 600 milioni. Numeri che suggeriscono quante possano essere le plusvalenze fittizie. Gravina: intervieni!

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