Calciomercato

Caso plusvalenze: dopo il Napoli spuntano altre cinque società

Il tutto dentro un sistema che la Covisoc aveva già attenzionato a ottobre e relazionato con 64 scambi sospetti

Prima la Juventus, al centro dell’inchiesta, poi il Napoli e l’affare Osimhen. Infine una lunga lista di club che hanno tentato di dare un po’ di ossigeno ai bilanci.

Caso plusvalenze: aumentano i club coinvolti

Lo scrive “Repubblica” che, con Matteo Pinci, va a fondo sulla questione e butta nel piatto “nomi e cognomi”, passando dal “si dice” che circola dal primo giorno di questa inchiesta fino al “ci sono dentro anche loro”.

Tutte le questioni sono ancora da accertare e che non per forza configurano un’irregolarità. Per capirci: alle plusvalenze, chi più chi meno, sono ricorsi un po’ tutti.

Il Genoa, per dire, ha avuto negli ultimi anni rapporti di mercato piuttosto frequenti proprio con la Juve, facendo circolare -scrive Repubblica- circa “123 milioni di euro in trasferimenti”.

Di questi soldi, 25 hanno alimentato le casse, gli altri movimenti sono frutto di scambi che si sono compensati senza uscita di denaro.

Pinci va ulteriormente a fondo e spiega che i “74 milioni spesi per prendere giocatori dal Genoa hanno fruttato alla Juventus la miseria di 14 presenze in campionato”.

Casoplusvalenze: anche il Genoa nel mirino

Sempre il Genoa, notoriamente molto attivo sul mercato, dal 2018 ha condotto in porto sei operazioni con l’Inter per un valore totale di 78 milioni: tre dai rossoblù ai nerazzurri e tre che hanno viaggiato in senso opposto.

Nei fatti, però, di questi 78 milioni ne sono usciti realmente soltanto 5 e i giocatori andati e venuti sono stati quasi sempre gli stessi: Radu, Pinamonti, Vanheusden (quest’ultimo venduto allo Standard per poi ricomprarlo senza mai utilizzarlo).

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