Orsolini attacca Inzaghi: “Non ci capivamo, mi voleva…”
Orsolini attacca Inzaghi – Intervenuto ai microfoni de Il Corriere dello Sport, l’attaccante del Bologna, Riccardo Orsolini, ha parlato del momento vissuto dalla formazione felsinea col passaggio da Inzaghi a Mihajlovic in panchina.
Orsolini attacca Inzaghi, le sue parole
“Abbiamo capito che stavamo rischiando. Adesso abbiamo in mano il nosto futuro, dipende solo da noi. Lo possiamo decidere. E non possiamo sbagliare. Frosinone? Pure noi eravamo molto tristi, io ero molto dispiaciuto e deluso, ero molto teso perché non ci facevano uscire dallo stadio, eravamo dentro e la gente fuori che voleva parlare con il presidente: sono state ore difficili. E poi, anche quando sono tornato a casa, non è finita lì. Non si sapeva se avessero esonerato o meno il mister, Inzaghi; non ci avevano segnalato il programma, non si sapeva niente di niente. Quando ci hanno comunicato l’esonero tutto è cambiato, abbiamo voltato pagina. Tutta colpa sua? Con il mister avevo un buon rapporto anche a livello personale. Poi il fattore tecnico è un altro discorso. Ero stato messo in un ruolo non consono alle mie caratteristiche, facevo la mezzala, e giuro che ci ho provato con umiltà , con la buona volontà . Ognuno ha una propria idea di gioco. Lui aveva idee che non si sposavano con le mie caratteristiche in quel momento. Non ho mai espresso giudizi negativi o non ho mai fatto pesare il fatto di non giocare. Non sono mai andato da lui a dirgli mister voglio giocare”.
L’arrivo di Mihajlovic
“Coraggio? É un’impronta che Mihajlovic ha dato da subito, una mentalità più offensiva, più aggressiva, spregiudicata alle volte, senza tenere conto dell’avversario. Soprattutto per la situazione e il momento che stiamo attraversando. Lui e Inzaghi? Sono due poli opposto, hanno caratteristiche diverse. Mihajlovic è uno che all’aspetto può sembrare duro. Ma se entri nei suoi modi, se fai quello che ti chiede va bene. E’ uno che inculca una mentalità diversa. Racconta i suoi aneddoti, la sua vita calcistica e anche quella personale, è una cosa che ti tocca nel profondo. Non so spiegare come, ma ti arriva. Quando parla della guerra. Quella è una cosa che chi non l’ha vissuta non può capire. Lo stimo come persona, è veramente uno che ce l’ha fatta.
Ha già spaccato lavagnette? No, niente lavagnette. Quelle non le ha rotte. E poi ho letto che adesso conta di più prima di arrabbiarsi. Il mister è uno che sa essere molto duro, e quando vuole far capire che è incazzato lo sa trasmettere bene. Vorrei arrivare a cinque gol. Sarebbe buono. Ho l’ossessione per il gol, lo devo fare e quando non lo faccio mi arrabbio. Sono sempre stato abituato a farlo. Ma non sempre quando sei ossessionato da una cosa la raggiungi. Mi è successo con il primo in A. Inzaghi mi aveva messo gli ultimi dieci minuti, ero incazzato nero, era dalla fine del primo tempo che mi scaldavo e non mi metteva, imprecavo, ero nervoso. Poi ho fatto gol, ed è stato incredibile”.