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Napoli, la rivincita della panchina contro Sarri

Il Napoli ieri è riuscito ad ottenere in rimonta tre punti importantissimi contro il Chievo Verona. Una vittoria tanto sofferta quanto importante perché tiene ancora viva la lotta scudetto. Servirà un’impresa agli uomini di Maurizio Sarri che già pensano al Milan per poi proiettarsi alla determinante sfida a Torino con la Juve.

Andando a guardare il tabellino della sfida di ieri e precisamente la voce marcatori, non si può non notare qualcosa di strano: Milik e Diawara. Non i soliti nomi, ma due panchinari dello scacchiere del maestro Sarri. Motivazioni diverse quelle dei due calciatori normalmente relegati in panchina, ma un filo conduttore nelle scelte ferree ed inamovibili del tecnico in questa stagione.

La rivincita della panchina

Se l’allenatore del Napoli voleva dimostrare in questo campionato di non avere una panchina all’altezza, ci è riuscito in pieno. Senza parole ma attraverso i fatti: 11 fedelissimi (12 considerando il solo Zielinski), per gli altri nessuna chance. Si perchè Mario Rui si è ritrovato in campo solo ed esclusivamente per l’infortunio di Ghoulam, altrimenti con ogni probabilità il San Paolo non l’avrebbe forse mai visto giocare. In fondo Sarri ha anche ragione, perché la panchina degli azzurri non è sicuramente all’altezza di quella della Juve e forse nemmeno della Roma ma…

Ma forse il tecnico dovrebbe o avrebbe potuto dare più fiducia ai suoi ragazzi. Certo è facile parlare con il senno di poi, ma il Napoli sembra veramente a terra. Mertens, Insigne, Jorginho e lo stesso Kuolibaly sembrano accusare il colpo. Giocare sempre e con i ritmi richiesti dal gioco di Sarri è forse disumano anche per loro.

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