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Juventus, manca la personalità e il bel gioco: Sarri ritrovi l’identità

La sconfitta di ieri sera in Coppa Italia ha ulteriormente aggravato la posizione di Maurizio Sarri. L’allenatore toscano non ha ancora fatto vedere ciò che il suo curriculum prometteva. Napoli-Juventus doveva essere la sua partita, ma è stata un’altra volta la sua disfatta.

Napoli-Juventus

La vecchia Signora ha perso del tutto la propria identità. Guardando la partita con gli azzurri, e il finale di quella con il Milan, ci si accorge di un generale smarrimento. Tanti gli errori banali, esempio il calcio d’angolo concesso all’ultimo minuto che poteva costare la sconfitta, arrivata poi ai calci di rigore. Altra nota dolente è quella che fino a prima delle quarantena era considerata il punto di forza: la panchina. Bernardeschi completamente fuori dagli schemi di Sarri, Danilo ha lasciato il segno ma nel modo sbagliato. Ramsey finito a referto solo grazie all’unico tiro dal dischetto andato a segno dai bianconeri.

Altra pecca di Sarri potrebbe essere stata la formazione. In settimana si è dibattuto molto sull’undici che sarebbe sceso in campo. Nodo gordiano erano le posizioni di Cuadrado e Douglas Costa, per molti incompatibili visto che avrebbero sbilanciato troppo la squadra. Forse il brasiliano sarebbe potuto partire dalla panchina, in modo da entrare e dare dinamicità, cosa che ieri è mancata. Da capire anche la questione Ramsey. Il gallese, in assenza di una punta fissa, può risultare molto utile vista la sua propensione ad inserirsi, qualità che poteva scalfire la difesa di Gattuso.

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