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Mohammed Aliyu Datti, giovane e precoce nigeriano leggero come una piuma

Mohammed Aliyu Datti fu scovato ed acquistato in Nigeria giovanissimo dal Padova; ma nella cittĂ  veneta qualcuno non la prende bene e decide di imbrattare i muri per chiarire che “… i negri non li vogliamo”. Aliyu riuscirĂ  poi a debuttare in prima squadra, e sarĂ  accolto pure con simpatia dal pubblico (Si ricorda lo striscione “Aliyu pensaci tu”).

Mohammed Aliyu Datti al Milan

Poi in seguito sarà prelevato dal Milan, che lo inserisce con profitto nelle proprie giovanili per poi farlo esordire in Serie A il 24 Gennaio 1999, nella rocambolesca vittoria di Bologna (2-3), all’età di appena 17 anni, aggiudicandosi anche uno Scudetto. Molto curioso l’episodio legato alla sua scelta: il Presidente Cesare Viganò raccontò che era indeciso se acquistare Garba o Aliyu e scelse quest’ultimo a caso.


Mohammed Aliyu Datti,


«Quando lo vidi insieme a Garba non sapevo chi scegliere, erano bravi tutti e due. Ma potevo tesserarne uno: così a tavola la sera tirammo a sorte. Ed uscì Aliyu»
(Cesarino Vigano’, Presidente Padova)

In prospettiva sembrava davvero un fenomeno: fu subito apprezzato per il suo ottimo controllo palla abbinato ad una grande velocità di esecuzione. Il Milan lo concede quindi in prestito al Monza, sua società satellite, dove può finalmente giocare da titolare, anche se nella Serie cadetta. Tuttavia, nel momento della sua possibile esplosione, inizia a deludere: collezionerà appena tre gol (contro Cagliari, Ternana e Siena), apparendo un attaccante molto leggero.

La carriera dopo il Milan

Dopo aver trascorso una stagione in “naftalina” a Milano, nel 2002 viene ceduto proprio al Siena, squadra alla quale aveva realizzato una rete nella stagione precedente: questa volta è Serie A, ma causa anche diversi infortuni, non riuscirà affatto ad imporsi, restando ai margini della squadra: appena quattro misere presenze. Per mancanza di spazio e soddisfare la voglia del calciatore di giocare, nel 2003, il Milan decide di privarsene definitivamente, e Aliyu decide di emigrare in Belgio, acquisendone anche il passaporto.

Approda così prima allo Standard Liegi, poi al Mons, infine al Gent, giocando finalmente titolare e realizzando anche qualche gol in più, il che gli ha consentito di esordire con la Nazionale nigeriana, nel 2004 contro l’Angola. Ma in Italia è risultato troppo leggerino, quasi fosse una piuma. Troppo poco per pretendere di segnare. Ma anche solo di giocare.

Cosa fa oggi Mohammed Aliyu Datti?

La sua carriera è proseguita senza sussulti nello Zulte Waregem (2006), per poi ritornare al Mons l’anno seguente. Nel 2009 torna in Patria, ai Niger Tornadoes, ma nell’Agosto dello stesso anno si trasferisce nuovamente in Europa firmando con il Dessel Sport, squadra della terza divisione belga, dove nel 2010 termina la carriera.


«So di poter contare su di lui. Il ragazzino ha qualità e dire che, reduce com’è dal Ramadan, in questi giorni non è brillantissimo»
(Alberto Zaccheroni, allenatore Milan)

«Lo conosco poco, ma per quello che ho visto, se ha la testa giusta, fra tre o quattro anni può essere uno dei protagonisti del nostro campionato»
(Silvio Berlusconi, Presidente Milan)

«Ricordo a tutti che Aliyu è il giocatore che una volta ceduto allo Standard di Liegi ci ha consentito di liberare un posto da extracomunitario per Kakà»
(Adriano Galliani, Amministratore Delegato Milan)

 


Le statistiche

Stagione Squadra Presenze Reti
1996-97 Zaria Young Strikers
1997-98 Padova (B) 4
Gen. 98 Ravenna (B)
1998-99 Milan 1
1999-00 Milan 1
2000-01 Monza (B) 26 3
2001-02 Milan
2002-03 Siena 4
2003-04 Standard Liegi 28 8
2004-05 Mons 30 14
2005-06 Gent 23 2
2006-07 Zulte Waregem 13 1
2007-08 Mons 25
2008-09 Niger Tornadoes 20 3
2009-10 Dessel (C) 3

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