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Mika Aaltonen, l’unico calciatore a preferire lo studio al calcio giocato

Chi ricorda Mika Aaltonen? Una meteora del nostro calcio, tra Bologna ed Inter, che non ha lasciato impronte. Ecco la sua storia.

Mika Aaltonen

Correva l’anno 1987 e nei Sedicesimi di Finale di Coppa UEFA l’Inter ospita a San Siro una squadra di dilettanti finlandesi, il Turun Palloseura, club sportivo della città di Turku. Sul risultato di 0-0, al minuto 11 del secondo tempo la palla arriva ad un giovane centrocampista mingherlino e biondo, un certo Mika Aaltonen, che da una trentina di metri fa partire una specie di missile terra-aria che lascia di stucco Walter Zenga, all’epoca portiere della Nazionale: si tratta di un tipico caso di quello che, in gergo, viene definito “eurogol”.


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Grazie a quella rete il Turun vinse incredibilmente quella partita 1-0 (anche se poi perse 2-0 in Finlandia nel ritorno venendo quindi eliminato), ma quel che conta è che quella sera per Mika la vita prese una curva imprevista e miracolosa, almeno quanto il tiro che scagliò verso la porta nerazzurra. Fu così che l’allora Presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini si innamorò subito del ragazzo autore del gol-partita di quella gara giocata al “Meazza” e lo acquistò immediatamente. Ma a quel tempo nell’Inter c’erano già Passarella e Scifo come stranieri e quindi Mika viene spedito in prestito al Bellinzona, squadra di Serie B svizzera. All’inizio del campionato successivo Giovanni Trapattoni punta sul trio straniero composto da Matthaeus, Brehme e Ramon Diaz (destinato a frantumare record su record e a vincere lo Scudetto).


«Spero di soddisfare il Signor Maifredi»
(Mika Aaltonen, centrocampista Bologna | «Il Resto del Carlino»)

Ad Aaltonen viene allora offerta una buona sistemazione nel neopromosso Bologna, divenendo il primo calciatore finlandese nella storia del campionato italiano. Rarissimo caso di studente-calciatore, da Ottobre ad Aprile riesce addirittura a superare quattro esami alla Facoltà di Economia e Commercio e ne approfitta per aggiungere l’Italiano all’elenco già notevole delle lingue che parla correttamente.

Il rendimento scolastico

Il suo rendimento scolastico fu di gran lunga superiore e quello sul campo: giocò in tutto tre spezzoni di partita, tutti nel mese di Ottobre, per un totale di 37 minuti complessivi. Ad Aprile senza dire niente a nessuno se ne tornò in Finlandia: nessuno se ne accorse. Nel prosieguo della sua carriera non ci saranno grandi acuti: giocherà in Olanda, Germania ed addirittura Israele prima di chiudere, non ancora trentenne, in Patria, a causa di persistenti dolori all’anca; inoltre, pare che più che al pallone pensasse effettivamente alla Laurea. E così fu: divenuto in seguito Dirigente e stimato Economista, attualmente insegna Economia e collabora presso il Centro Ricerche della “School of Economics and Business Administration” di Turku. E ogni tanto ripensa a quella magica sera, a quel tiro che – nel bene e nel male – gli ha cambiato la vita.

Cosa fa oggi Aaltonen?

Terminata anzitempo la carriera, Aaltonen si concentrò sugli studi, ottenendo un Dottorato in Economia e la cattedra di docenza presso l’Università di Turku e il Dipartimento di Scienze Tecnologiche di Helsinki. Tra le tante cariche che ricopre, sempre in relazione a tematiche di economiche, è Direttore del “Progetto Strax”, che studia i macro-flussi economici, membro dell’“American Council for the United Nation’s University Millenium Project di Washington”, nonchè socio della “World Future Society”.


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Le statistiche

Stagione Squadra Presenze Reti
1982-87 Turun Palloseura 85 12
1987-88 Inter
Gen. 88 Bellinzona 14 3
1988-89 Bologna 3
1989-90 Haerta Berlino 12
1990-91 Feyenoord
Gen. 91 Twente
1991-93 Turun Palloseura 86 7
1993-94 Hapoel Beer 11
Gen. 94 Tampereen 5 1

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