Serie A

Lazio, Lotito contro gli ultras: “Non si può fare il tifoso di professione”

A margine di un incontro a Mugnano in Teverina nella giornata di venerdì, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha parlato così della questione ultras: “Il tifoso non si può fare di professione per guadagnare soldi. Tifoso significa appassionato e la passione si persegue sempre nel rispetto delle regole. Ma quando si vuole condizionare l’operato delle persone per fini personali si può finire in logiche perseguite anche dal codice penale”.

Lotito contro gli ultras

“Quando diventai presidente l’allora direttore Giuseppe De Mita, figlio del leader democristiano Ciriaco, mi disse che avrei dovuto incontrare una delegazione di tifosi. Si presentarono quattro persone e uno di questi, pace alla sua anima, era Diabolik. Piscitelli si presentò e mi disse “presidè, buonasera, io sono Diabolik”.

“Lo guardai e gli risposi “buonasera, ispettore Ginko”. Diabolik mi chiese se stavo scherzando. No, gli risposi. E dissi “io sto dalla parte delle guardie”. Devo però dire che Diabolik, rispetto agli altri, era una persona che aveva capito con chi si scontrava”.

“Percepii subito che c’era qualcuno che utilizzava il calcio per altri fini e amavo dire “mi porti la carta d’identitĂ , mica c’è scritto professione tifoso”. Sono contro i soprusi, è una mia indole e fa parte del mio DNA. Mi ribello con tutti i mezzi legali che ho a disposizione. Probabilmente i miei colleghi in passato non l’hanno fatto perchĂ© era piĂą comodo assecondare certe situazioni…”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio