Serie A

Lotito sul futuro di Inzaghi: “Prendo terreni agricoli e li trasformo in edificabili”

Lotito e il futuro di Inzaghi – Intervistato dal Corriere dello Sport, il numero uno della Lazio, Claudio Lotito, ha parlato del futuro del club biancoceleste due giorni dopo la vittoria della Coppa Italia ai danni dell’Atalanta.

Lotito sul futuro di Inzaghi

“La Lazio ha delle potenzialità – Riporta TMW – Se le persone che sono il punto di riferimento continuano a lavorare all’unisono, può raggiungere gli obiettivi fissati. Voi parlate di Inzaghi, ma Tare era un giocatore e io l’ho voluto direttore sportivo. Oggi tutti dicono che è un grande direttore sportivo. Sono tutti cresciuti grazie a un presidente che li supporta e cerca di dare la possibilità di potersi esprimere. Siamo una struttura fresca e giovane scelta sulle qualità morali e professionali. Chi può vantare oggi nel proprio organico l’ex vice capo della polizia? La qualità delle persone fa la differenza. Tare ha lo stesso profilo di D’Angelo, è un fuoriclasse nel suo campo”.

Inzaghi è un allenatore giovane, perché la Juventus non l’ha preso quattro anni fa? Io sono abituato a prendere un terreno agricolo e trasformarlo edificabile. A volte quando io ho un tono forte è perché serve ad alcune sensibilità e lo uso perché mi viene riconosciuta la capacità di esprimere certi concetti. Nella vita ci sono persone che lavorano per denaro e potere e altre che lavorano per vincere. Mia moglie è testimone e lo dice sempre che lavoro per vincere. Nella mia testa vorrei essere utile alla collettività, mettendo a disposizione tutte le mie capacità. Il mondo del calcio ha bisogno di cambiamenti radicali, serve cambiare la mentalità. Io non mi considero il più bravo, cerco di imparare da tutti.

Primo, anche dalle persone più umili c’è da apprendere. Secondo, c’è il detto che dove non può il re può il fante. Le cose le deve fare chi le sa fare. Una società di calcio non è come un’altra azienda. Io sono il custode di un patrimonio sportivo che ho il dovere di conservare e tramandare. Il calcio ha un grande potere mediatico e va sfruttato in modo propositivo. Il messaggio che deve passare non deve essere individualistico. Serve certezza delle regole e i comportamenti devono essere specchiati”.

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