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A Natale siamo tutti più buoni, ma non a Pasqua… firmato la Vecchia Signora

Chissà se il tricolore un giorno, almeno nel mondo del calcio, diventerà bicolore: bianco e nero. Sì perché la Juventus ha scritto e sta scrivendo una storia che non ha precedenti nel calcio moderno. Tutti la inseguono, ogni anno qualcuno si illude ma alla fine il verdetto è uno ed uno solo, una sorta di regola che si tramanda nel tempo sancita da una superiorità quasi disarmante: la Juventus è campione d’Italia. Si dice che con il tempo tante vittorie portano un senso di appagamento che sfocia nella fine dei cicli, ma questa teoria in casa bianconera non ha senso di esistere. La Juve conosce una sola fondamentale filosofia: quello che conta è vincere, e vincere aiuta a vincere.

Sia chiaro la lotta scudetto è ancora aperta perché i numeri dicono che è così, come diceva il grande Vujadin Boskovpartita finisce quando arbitro fischia“. Fin quando la matematica non sancirà la vittoria dello scudetto questo non potrà che considerarsi aperto. Si è vero, ma tutti in fondo juventini, napoletani e tifosi di qualsiasi altra squadra al termine di Juve-Milan hanno pensato: è finita.

Il Napoli sembra essersi sciolto al Mapei Stadium, prima della gara tutti pensavano nella peggiore delle ipotesi che sabato sera la Juve sarebbe rimasta a +2. Qualcuno in fondo, nemmeno tanto in fondo, pensava giustamente che la gara difficile fosse quella degli uomini di Allegri e magari poteva esserci il sorpasso dei partenopei o l’aggancio. L’orchestra di Sarri però, ha stonato in malo modo dinanzi al Sassuolo di Politano (il pomo della discordia) mostrando un evidente crollo fisico e forse mentale nel momento più importante della stagione.

Fallimento Napoli?

È facile oggi dire Sarri ha fallito o il Napoli ha fallito. Non solo è facile, ma è anche tremendamente falso ed ipocrita. Chiunque capisca di calcio non può non rendersi conto che quanto fatto dagli azzurri sino ad oggi è semplicemente miracoloso. Non voglio beatificare nessuno, lungi da me, ma è un pò come Davide (il Napoli) contro Golia (la Juve): questa volta il fanciullo si è inchinato al gigante. Gigante sì, perché la differenza tra la creatura di Aurelio De Laurentiis e quella di Andrea Agnelli (della dinastia Agnelli) sta proprio in questo paragone. Non voglio ripetermi in argomenti già sentiti e sviscerati ampiamente, non ci vuole certo un esperto per capirli. Per intenderci insomma vi invito ad una riflessione: “Con la massima onestà, quanti calciatori del Napoli giocherebbero oggi titolari nella Juve? E viceversa?“. Per quanto mi riguarda la riposta spiega il miracolo “Sarriano”. Al Napoli ora però, spetta una grande responsabilità provarci fino alla fine e capire cosa vuole dal futuro, ma di questo parleremo a fine stagione.

Quindi la settima vittoria della Juve sarebbe normale?

È evidente che se si parla di un’eventuale vittoria del Napoli come un miracolo, questa sarebbe la prima domanda che legittimamente un tifoso juventino si pone. La mia risposta è assolutamente no! Quella della Juve sarebbe una vera favola, o meglio una pagina di storia indelebile per il calcio italiano ed europeo. Libri, documentari e magari film racconteranno di quell’armata che ha spazzato via ogni dubbio su chi comanda in Italia. Vincere 6 scudetti di fila è pura follia, vincerne 7… beh aiutatemi voi a trovare la giusta descrizione perché francamente non saprei. Queste vittorie dimostrano come il calcio, soprattutto quello moderno, sia figlio di una progettualità a 360° che curi in modo maniacale ogni aspetto. Lo stile Juve ed il progetto Juve saranno sempre oggetto di studio ed ammirazione perché non potrebbe essere altrimenti. Un plauso va a tutti dalla società, allo staff tecnico con un Allegri tatticamente geniale, ad un gruppo di calciatori che mostra una fame senza precedenti al punto che anche i nuovi ne restano ammaliati e completamente assorbiti.

Ogni giudizio finale è rinviato a quando la matematica decreterà il verdetto definitivo sulla vittoria dello scudetto 2017/18.

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