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Juventus, Marotta alla Gazzetta: “Se esce l’articolo mi comporterò di conseguenza”

Nelle indagini sulla Ndrangheta in Piemonte ed i legami con la Curva della Juventus sono spuntate intercettazioni con le pressioni di Marotta a La Gazzetta dello Sport. Il 3 agosto del 2016 la squadra mobile della questura di Torino chiede alla Procura di poter continuare con le intercettazioni ai vertici del club. Il Napolista ha reso nota una conversazione tra l’amministratore delegato dei bianconeri ed un giornalista de La Gazzetta in seguito al suicido di Bucci.
INTERCETTAZIONI AGNELLI E BONUCCI

MAROTTA: «oggi abbiamo un altro casino, che si è buttato un altro dal ponte… guarda non hai idea».
PAOLA: «chi si è buttato?».
MAROTTA: «un altro dal ponte, ponte, un nostro collaboratore che, che si occupava dei biglietti, tutto quel casino che c’è dei biglietti che ti avevo accennato la settimana scorsa».
PAOLA: «eh eh eh è stato inquisito lui?».
MAROTTA: «No, non è stato inquisito però..boh? Non lo so! Quindi, non ho notizie. Si è buttato da un ponte. Ha detto che va a Fossano dove si è ammazzato il figlio di Agnelli».

Conversazione tra Claudio Albanese (cura i rapporti con i media) e Marotta

«Claudio dice che la Gazzetta scriverà ancora domani, Claudio (dovrebbe essere Claudio Albanese, che per la Juve cura i rapporti con la stampa, ndr) dice che gli ha detto che hanno fatto un gravissimo errore quando hanno messo la foto, che Marotta si è arrabbiato per questo, Claudio dice hanno avuto il verbale del dialogo che ha fatto con il magistrato che è evidente che non aveva (Marotta, ndr) cognizione di nulla e scriveranno quello che ha scritto Repubblica oggi, sui biglietti famosi a Germani, che lui (Claudio, ndr) gli ha detto che i biglietti erano 2 da non confondersi per biglietti dati per bagarinaggio, mentre sul provino scriveranno quello che lui (Marotta, ndr) ha risposto, cioè che non esclude che ha avuto una segnalazione ma esclude che sia stato tesserato, sanno che hanno sentito altre sue persone della Juve, solo che lui (Marotta, ndr) porta la croce solo perché è famoso.
Marotta chiede quanto sarà grosso l’articolo.
Claudio risponde 50/60 righe, che lo hanno appena chiamato, stanno cercando di comportarsi abbastanza bene, anche se per lui (Marotta, ndr) non è sufficiente.

Marotta chiama il giornalista de La Gazzetta Matteo della Vita

Marotta avverte il giornalista di essere stato avvisato da Albanese dell’uscita di un articolo e si arrabbia. A Marotta da fastidio che esce una sua foto sul giornale associata alla vicenda e l’articolo in generale. Il giornalista spiega che anche il titolo del pezzo “LA NDRANGHETA NON SO COSA SIA, NESSUNA PRESSIONE” non è suo frutto ma semplicemente riportare quello che è. Marotta si arrabbia dicendo che lui non ha parlato, ma il giornalista incalza dicendo di avere gli atti ed il dirigente risponde che dovevano essere secretati.

Marotta si lamenta a questo punto del trattamento che tutti gli stanno riservando per due biglietti ed un provino ed incalza aggiungendo che si comporterà di conseguenza. Marotta continua ad insistere che non c’entra nulla con la vicenda ed il giornalista risponde che ne parlerà con i capi. L’ad incalza di ricordare che ha sempre collaborato con la Gazzetta e che per una cosa simile si comporterà di conseguenza.

Marotta a quel punto riceve rassicurazioni, anche se da Gazzetta gli fanno sapere che non possono eliminare l’articolo ma che sarà aggiustato. L’articolo a quel punto si modifica riducendosi a 10 righe e senza alcuna foto dell’amministratore delegato bianconero. 

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