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Juventus: l’esame per l’evoluzione del gioco di Sarri è tutta stasera, non con l’Inter

Juventus – Bayer Leverkusen di questa sera rappresenta l’appuntamento principe di questo primo iniziale scorci odi stagione dei bianconeri (qui le probabili formazioni). Forse troppa l’attenzione che gravita sul match domenicale contro l’Inter che può ma non deve valere di più sotto l’aspetto agonistico e dell’emotività. Per Sarri il vero esame per cui è stato preso.

Juventus – Bayer Leverkusen Champions: per Sarri esame da non fallire

Non ci sono scuse e non ce ne dovrebbero essere a fine gara: Juventus – Bayer Leverkusen partita da non fallire per i padroni di casa. Oltre al fatto di giocare tra le mura amiche, per Sarri la palese forza e profondità di una rosa che rispetto ai tedeschi non ha nulla a che vedere.

Arrivata in Champions tramite la terza fascia, la squadra tedesca può presumibilmente far soffrire la Juventus. Sotto l’aspetto fisico e della qualità del gioco espresso dei ragazzi di Bosz, non si parla certo di una “squadretta” ma nemmeno dell’Atletico Madrid con cui i bianconeri hanno giocato alla pari.

“Giocare bene” anche in Champions League: la ‘mission’ di Sarri e della Juventus

Se c’è una vera ragione per cui Sarri è stato preso e trapiantato a Torino è però proprio questa. Sciolinare un gioco attraente e fluido anche e soprattutto in Champions League, lì dove tutti gli occhi del mondo sono proiettati. La ‘mission’ di Agnelli, Paratici e Nedved mira a questo: la riconoscibilità del gioco Juve in Europa.

In gare dove in passato si è sofferto (vedi Juventus – Siviglia del 2016/2017, oppure Juventus – Sporting Lisbona l’anno successivo o lo stesso Juventus – Valencia della stagione passata), l’obiettivo è quello. Giocare e dominare contro quei club di terza fascia come fossero la SPAL o il Genoa di turno (non ce ne vogliano questi club).
Eliminare sofferenze e trepidi bollori anche prima, durante e dopo queste gare che sulla carta dovevano essere “accessibili” ma che in realtà non lo sono mai state.

Un prodotto “vendibile” e spendibile all’estero, identificativo come quello ora del City e da decenni ormai del Barcellona o del real Madrid. La vera sfida di Sarri sarà dunque tutta qui: alzare il livello del gioco anche fuori dai confini nazionali, senza dimenticare assolutamente quel ‘Vincere è l’unica cosa che conta’ che a Torino ha sempre un certo peso.

 

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