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Juventus, dall’Atletico all’Atletico: cosa è cambiato in questi 8 mesi?

Juventus – Atletico Madrid è ormai diventato un “cult” della Champions League. Le due squadre si sono affrontate ormai ben tre volte nelle ultime sei edizioni. In molti poi ricorderanno come è andata l’ultima volta. Quel doppio confronto che solo in parte ha allietato l’amarezza di un cammino europeo per i bianconeri interrotto anzitempo.

Juventus – Atletico: da Allegri a Sarri fino a Emre Can e Bernardeschi

Quanto è strano il calcio verrebbe da dire ripensando a Juventus – Atletico Madrid di 8 mesi fa. In questo sport tutto muta velocemente e anche le gerarchie e l’importanza dei giocatori stessa che si allinea anche ai nuovi percorsi tecnici. Da Allegri a Sarri fino ad ora la fisolofia e l’interpretazione sono cambiate solo in parte.

Intatta nel DNA la “pazzia” di un Sarri che non ha avuto il coraggio di apportare a Torino. Intelligenza del tecnico ex Chelsea e Napoli che si è adattato al ruolo e al peso della panchina che occupa in questo momento. “Sono obbligato a portare a casa dei risultati e non mi importa di dettare legge con alcune mie idee, che vengono dopo le caratteristiche dei calciatori”.

Juventus prezzo Emre Can

Così come Sarri anche Allegri prima di lui si è allineato al pensiero Juventus, ma qualcosa sta cambiando e lo si vede dalla proposta di gioco. Emre Can e Bernardeschi probabilmente fuori dall’undici iniziale (e ripensando alle loro prestazioni giganti proprio in quel Juventus – Atletico dello scorso anno), con la situazione Cristiano Ronaldo alle spalle fotografa esattamente il cambiamento dei bianconeri in questo lasso di tempo di nemmeno mezza stagione calcistica ma che potrebbe essere vista come un’era geologica.

Juventus – Atletico di 8 mesi fa la personificazione di un gioco “Cristian centrico”

Con Emre Can fuori dalla lista Champions League e con un Bernardeschi che non si sta integrando bene nella nuova vesta di centrocampista offensivo centrale, ci sono inevitabili malumori oltre ai più noti Dybala e Higuain che stanno invece dando più del massimo.

Un gioco che prima poteva risultare quasi “cristianocentrico”. Senza scomodare religione e temi di più elevata caratura, la posizione da uomo vitruviano di Cristiano Ronaldo al centro delle idee e del gioco di Allegri davano al calciatore anche quell’aura mistica che si portava dietro da Madrid. Oggi, la coppia Dybala-Higuain sembra aver soppiantato quel tipo di concetto. Ma d’altronde siamo solo a novembre e Sarri ha tutto il tempo del mondo per provare ad amalgamare un mix qualitativo di primissimo livello mondiale.

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