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Buffon, abdica il miglior cavaliere della Signora

Juventus addio Buffon: una carriera da leggenda

Quello che sta per manifestarsi non è solo l’addio di un grande campione, ma è una vera e propria bandiera che si issa per la sua ultima volta. Gianluigi Buffon verrà ricordato per i tifosi della sua Juventus, ma in generale da tutti gli italiani, come una vera e propria bandiera di questo nostro calcio. Insieme ai vari Totti, Pirlo, Del Piero e Cannavaro ha incarnato quello spirito mai domo che ha portato l’Italia alla conquista del suo quarto titolo mondiale.

Resta nell’immaginario collettivo un uomo mai banale. Un calciatore che non ha fatto mai mistero né dei suoi sbagli, né delle sue vittorie. Un uomo che ha fatto un passo indietro anche ieri, durante la sua ultima (forse) conferenza stampa, chiedendo scusa all’arbitro Oliver. Il fischietto inglese gli ha impedito di raggiungere quell’obiettivo tanto agognato quanto sperato targato Champions League, “ma non è certo da questi particolari che si giudica un giocatore”, direbbe un noto cantautore italiano.

Buffon numeri e record

I numeri ed i record di Buffon trascendono l’impossibile anche solo a pensarlo. Basti sapere che è stato il giocatore ad aver collezionato più presenze con la maglia azzurra (176) e quello che ha vinto il maggior numero di Scudetti nella storia del calcio italiano. Con la Juventus le sue cifre sono ancor più sbalorditive: 10 partite consecutive senza mai subire reti, ben 974′ senza raccogliere mai il pallone dal sacco.

Eh sì, perché quella linea di porta Buffon l’ha difesa sempre come una trincea, una linea di demarcazione netta e profonda che segna la vittoria dalla sconfitta. Due pali da difendere ad ogni costo, come un soldato, sempre lì, sempre pronto ad onorare le sue due maglie del cuore: quella della Juventus e della Nazionale.

Quello che rimarrà di Buffon sarà sicuramente la sua immagine, lo “status symbol” di una società solida e vincente e di una Nazionale composta da campioni veri, che ci hanno permesso di sognare ad occhi aperti in quella meravigliosa estate del 2006. Oltre ai numeri e le imprese sul campo, rimarranno indelebili le sue impronte nella storia del football italiano, che lui stesso ha contribuito nell’essere migliore.

Grazie Buffon!

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