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Iuliano: “Farei sempre il contrario di quello che fa la Francia”

Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di “Stile Juventus“, è intervenuto l’ex bianconero Mark Iuliano:

“In questi giorni ne abbiamo sentite di tutto e di più. In questo momento c’è un barlume di luce, le squadre cominciano a preparare gli allenamenti e noi speriamo che si riparta. Sensazioni? Qualche giorno fa avrei detto che non si sarebbe ripartiti, soprattutto sentendo il ministro dello Sport che sembrava osteggiasse questa ripartenza. A volte certe dichiarazioni non sono la cosa migliore, poi sembra aver cambiato idea e aver capito che non si può dire di no a un movimento così grande che dà tanto a tante persone.

La speranza è che ci sia la possibilità di finire questo campionato. Chiaramente la salute è la prima cosa, ma se fai andare la gente ad allenarsi nei parchi a questo punto in un centro sportivo è più sicuro, soprattutto con i tanti controlli. Io farei sempre il contrario di quello che fa la Francia, quindi se la Francia chiude io aprirei. Sembra sempre che gli altri siano meglio di noi. Ora le parole devono lasciare il posto ai fatti”.

Sarà complicato per i calciatori riprendere?

Se parliamo di atleti ad altissimo livello la condizioni psicologica è importante, ma c’è da salvaguardare anche quella atletica. Bisognerà giocare ogni tre giorni per finire il campionato, già in condizioni normali non è facile, figurati dopo due mesi di stop. Fortunatamente abbiamo tanti ottimi professionisti che vedranno il da farsi. Chiaramente le rose più ampie saranno agevolate”.

Le coppe europee?

“Al momento tutti i Paesi sembrano andare verso la ripresa tranne la Francia, c’è da capire come arriveranno le francesi. A noi juventini non piace essere avvantaggiati, vogliamo giocare alla pari. La Juve sicuramente è favorita per la rosa ampia che ha. Tutti facciamo il tifo perché si riparta, vediamo se la ciambella esce col buco”.

De Ligt?

Abbiamo già visto in diverse partite i suoi miglioramenti, l’ambientamento non è facile. L’Ajax è una fornace di giovani talenti, ognuno deve brillare per sé e a volte non si esalta il collettivo. È un talento straordinario come ce ne sono stati altri che sono andati al Barcellona e in altri grandi club. Chiaramente c’è stato bisogno di un adattamento, ma alla Juve sei comunque facilitato anche se hai tante pressioni in una grande squadra. Lo ha aiutato anche la presenza di Demiral che sicuramente avrà accelerato la sua maturazione sapendo di avere concorrenza. Adesso stavamo vedendo un De Ligt da Juve”.

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