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Vieira contro il razzismo: “Italia paese ignorante”

Intervista Vieira – Intervistato alla Gazzetta dello Sport, l’ex centrocampista di Inter e Juventus ha parlato della sfida di sabato sera a San Siro, che lui ha vissuto da entrambe le parti.

Intervista Vieira, ecco le dichiarazioni

Su Inter – Juventus: “Lo seguirò con attenzione. La Juventus è la società più strutturata tra quelle dove ho giocato. Dalla dirigenza ai tifosi, tutti hanno chiaro il ruolo. E i giocatori sanno di venire dopo l’istituzione. E’ una forza che permette al club di restare ai vertici. Da Torino me ne andai subito, ma a fine carriera non volevo giocare in B. Ho avuto la fortuna di andare all’Inter, un club più familiare ma che manca di rigore. Il razzismo in Italia? Non è cambiato niente dai miei tempi. Quando un Tavecchio da presidente federale fa certe dichiarazioni, è impossibile che si cambi. C’è molta ignoranza e poca educazione. La tecnologia negli stadi permette di identificare e punire i razzisti. Se i club non lo fanno, vanno tolti punti. Le multe non servono. Giusto fermare le partite? Si, ma spetta anche a noi neri essere più solidali. Anche da avversari. Se un nero si fa insultare, tutti i neri dovrebbero uscire. E i bianchi? Anche, ma non credo succeda, viste le dichiarazioni di Bonucci dopo gli insulti a Kean a Cagliari. Io simbolo di una Francia multietnica e in Italia figli di immigrati nati nel vostro paese non sono italiani? E’ un’assurdità. L’Italia si priva di opportunità e apertura intellettuale. Si nega il futuro. L’Italia rimane ignorante rispetto ai cambiamenti del mondo. E tutto ciò rinforza il razzismo“.

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