Serie A

Milan, Pobega: “Devo migliorare nella lucidità delle scelte, nella precisione e nella pulizia del passaggio”

Tommaso Pobega, centrocampista, classe 1993 del Milan, ha parlato in un’intervista a StarCasinò Sport di tanti argomenti. Di seguito le sue parole.

Milan, le parole di Pobega nell’intervista

Sulla laurea in in Economia Aziendale con una tesi dedicata proprio al Milan: “I miei genitori mi hanno dato una forte etica dello studio. All’inizio non li volevo deludere ma poi è diventata una mia ambizione. Ho scritto la tesi sul Milan perché le società di calcio non sono solo numeri a bilancio ma c’è un grande contesto dietro: tifosi, partner, clienti e stakeholder. Volevo approfondire tutto questo”.

Sulla passione per il calcio, “Da piccolo ero un centrocampista irrequieto, correvo da tutte le parti. Il mio idolo? Bastian Schweinsteiger, ero biondo, giocavo al centro e quindi cercavo di immedesimarmi in lui“.

Sul ritorno al Milan: Conoscevo già tutta l’organizzazione, qui c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno per farci trovare pronti ai vari impegni. Il gruppo è di altissimo livello e staff e compagni cercano sempre di mettermi nelle condizioni migliori per fare il mio lavoro

Sul gol in campionato e Champions League: “Il gol in campionato me lo sono goduto di più perché ero più consapevole e mi ricordo sia l’azione sia che cosa ho pensato. Dopo aver segnato ho alzato lo sguardo e ho visto la Curva Sud in delirio, è stato bellissimo. Quello con la Dinamo Zagabria è stato un misto di emozioni e non ho capito niente. Nell’intervista post-partita mi è stato chiesto di descrivere l’azione ma non me la ricordavo, avevo un vuoto e sono dovuto andare a rivederla“.

Sugli aspetti da migliorare: “Nella lucidità delle scelte, nella precisione e nella pulizia di passaggio e nell’evitare gli errori banali. In campo mi contraddistingue la generosità e il voler sempre aiutare i compagni, sia in fase offensiva che difensiva”.

Sugli allenatori che ha avuto lungo il suo cammino: “Vincenzo Italiano mi ha fatto focalizzare sulle posture del corpo, sulla tecnica e sulla lettura tattica. È stato importantissimo nel mio primo anno di Serie A. Con Ivan Juric ho fatto un lavoro fisico più intenso e faticoso e sono migliorato sulla sicurezza, visto che ci faceva sempre giocare uno contro uno con l’avversario. Stefano Pioli mi sta aiutando nel trovare l’aspetto su cui migliorare, il mio punto debole che diventa l’obiettivo quotidiano e settimanale“.

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