Serie A

Milan, Pioli: “Sono fiero della crescita della squadra”

Stefano Pioli, tecnico del Milan, ha rilasciato un’intervista al giornale francese L’Equipe, in cui ha parlato di diversi giocatori della rosa rossonera. Di seguito le parole del tecnico rossonero.

Milan, il tecnico Pioli in un’intervista a L’Equipe: “Adoro Theo Hernandez”

Su Giroud: “Ci parlai un paio di volte in videoconferenza prima che firmasse. Sapevo che avremmo lavorato bene insieme: è un gran giocatore, di squadra, generoso, sempre positivo”.

Su Hernandez: “Io lo adoro. È un fenomeno fisico e tecnico, sono sicuro che abbia ancora molto margine di miglioramento, deve convincersi anche di questo. E a volte noi allenatori ci dimentichiamo questa verità: non possiamo cambiare le persone che sono o i giocatori che sono. Ovviamente vogliamo farli progredire e, con Theo, abbiamo lavorato molto, non solo difensivamente, tra l’altro. Ma, è vero, non voglio cambiarlo”.

Maignan:  “Non lo conoscevo prima di affrontarlo in Europa League quando con il Lilla venne a vincere da noi per 3-0. Si è rivelato anche migliore di quel che pensassi. È meticoloso, vuole sempre migliorare: è uno sfinimento per l’allenatore perché esigente, ma è anche motivato”.

Su Kalulu: “E poi c’è Pierre, la bella sorpresa. Una grande sorpresa, sì. Pierre è un ragazzo fantastico. Durante tutta la prima stagione qui (2020-2021), ha giocato davvero poco, e ha lavorato tanto. Non ha mai mollato un centimetro, e meno giocava, più lavorava in allenamento. Perché quando non giochi non basta lavorare bene, devi fare meglio degli altri. E Pierre ha sempre avuto questa motivazione. Di conseguenza, sta migliorando rapidamente e non è finita”.

Sul percorso dei rossoneri: “Stiamo percorrendo un cammino intrapreso tre anni fa ed eravamo lontani dai vertici europei. Sono fiero di vederla crescere, ma la storia del Milan è di giocare in Champions. Siamo felici, ma non dobbiamo fermarci qui“.

Su Ibrahimovic: “Non è un giocatore normale, ma un campione tecnico e morale, un modello, un punto di riferimento per un gruppo giovane come il nostro. È stato un sostegno enorme anche per lo staff“.

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