Serie A

Salernitana, Iervolino: “Sono ambizioso, guardo sempre in alto”

Danilo Iervolino, presidente della Salernitana, ha rilasciato un’intervista a Il Mattino. Il presente e il futuro del club campano e i problemi del calcio italiano tra i temi trattati. Di seguito un estratto delle sue parole.

Il presidente della Salernitana, Iervolino in un’intervista a Il Mattino: “Il sogno? Trovare giovani talenti”

Sui fondi in Serie A: “Ho espresso adesione totale nel prendere in considerazione gli investimenti di un fondo qualsiasi che prenda i diritti televisivi per tanti ordini di motivi. Se non siamo capaci affidiamoci a chi lo fa di mestiere. Se in mano a noi i diritti valgono dieci, in mano ad altri valgono venti: questo significa che non valorizziamo sufficientemente il prodotto. Io sono favorevole perché bisogna mettere in sicurezza il calcio italiano. I due/tre miliardi tra equity dei fondi ed il debito che si potrebbe contrarre metterebbero completamente i conti a posto”.

Sull’ostruzione di qualche presidente all’ingresso dei fondi in Serie A: “Perché qualcuno non ne ha capito le potenzialità. E forse anche perché la divisione di quel denaro non sarebbe correlata alla legge Melandri, ma avrebbe una proporzionalità ed una distribuzione più equa. Probabilmente è questo il problema, perché il tesoretto non sarebbe più proporzionato alla legge Melandri. Allora diciamolo a chiare lettere ma c’è di più. In Italia tra l’ultima in classifica e la prima sui diritti c’è una grande differenza triplicata in favore delle grandi. E questa è una cosa vergognosa quando i costi della Lega sono invece proporzionati per tutti i club”.

Sul comportamento degli ultras della Salernitana che invitano i salernitani che tifano Napoli a non festeggiare lo Scudetto a Salerno: “Io sono per il terzo tempo, in cui dopo tutti vanno a bere una bibita insieme, ma un città che compete con gli azzurri nello stesso campionato cosa può fare? Può rispettare e plaudire, ma certo non festeggiare. Quindi per me quel comunicato esprime una cosa che trovo giustissima. Avete mai visto che una squadra di calcio festeggia con bandiere la vittoria di un’altra squadra? Io non ho mai visto nel campionato spagnolo che l’Espanyol festeggi perché ha vinto il Barcellona. Questo non si può pretendere. Poi ci siamo impegnati e ci siamo impegnando a costruire un ponte tra le due città, le due società e le due tifoserie”.

Sulla dove vede la Salernitana tra 5 anni: “Sono ambizioso, guardo sempre in alto anche perché la Salernitana ha una tifoseria leggendaria e rispetto all’ampiezza demografica della città è la prima tifoseria al mondo. Ma bisogno fare un distinguo. Parliamo di due realtà differenti. Poi si possono fare grandi cose, ma si fanno con la progettualità, altrimenti prendi un grande giocatori, spendi i soldi lo bruci, poi bruci il secondo anno e di il terzo bruci me perché ho finito i soldi”.

Sul club di riferimento: “L’Atalanta in Italia”.

Sulla quota salvezza e i progetti futuri della Salernitana: “Sarà decisiva la giornata di domenica. E non solo il nostro impegno a La Spezia. Credo comunque che intorno ai 33-35 punti si potrebbe farcela.”

Sousa: “Un profilo internazionale che ha dato un gioco corale, ridando energia ed emozioni”.

Su suo sogno: “Quello di trovare giovani talenti. Un po’ come fatto dal Napoli con Kvaratskhelia: i complimenti a De Laurentiis per aver scovato un campione assoluto, il migliore al mondo, pagato a cifre abbordabili per tutti. Non certo 100 milioni di euro”.

Su Piatek: “Onestamente mi aspettavo di più gol, ma sono comunque soddisfatto dell’attaccamento alla maglia, di quanto si sacrifica per la squadra. Sono certo che è un ragazzo intelligente e sa che nelle ultime partite farà di tutto per rifarsi”.

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