Serie A

Sassuolo, Frattesi: “Se segno domenica non penso di esultare”

Davide Frattesi, centrocampista del Sassuolo, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato del momento e dell’allenatore dei neroverdi e tanto altro.

Sassuolo, Frattesi nell’intervista alla Gazzetta: “Voglio battere il mio record personale di 8 gol”

Sul Sassuolo: “La società è stata brava ad accontentare chi voleva andare via e non faceva nulla per nasconderlo e a prendere ragazzi che stanno bene qui. In una squadra sono fondamentali equilibrio e ambiente: so che è brutto giocare poco, ma chi resta fuori deve capire le scelte e non creare situazioni scomode“.

Su Dionisi: “Pochi giorni fa il mister mi ha dato 500 euro di multa perché ho sbracciato verso Laurientè nella gara contro la Cremonese. Non era un gesto di insofferenza, volevo solo dirgli di stare largo. In realtà il mister non aveva appigli per rompermi le scatole e così… Un rapporto bellissimo anche se ci punzecchiamo. Il legame è nato l’anno scorso quando mi convinse a restare. Poi mi ha fatto vedere il calcio in un altro modo insegnandomi a non chiudermi mai di fronte alle novità. Io sono riconoscente a chi mi dà una possibilità. E mi sento in dovere di dargli qualcosa in più. Quando eravamo quartultimi mi sentivo in difetto con lui. Mi vergognavo quasi a salutarlo perché non riuscivo ad aiutarlo”.

Sull’obiettivo personale in termini realizzativi: “Gli obiettivi di partenza erano due: fare meglio dell’anno scorso, quando mi ero fermato a 5, e battere il record personale, che è di 8 con il Monza in B. Adesso vediamo… Vorrei fare qualche assist in più“.

Sul futuro: “Difficile rispondere. A volte sono un po’ autolesionista… Però qualcosa è cambiato. L’estate scorsa, quando potevo passare alla Roma, il trasferimento non si concretizzò per un paio di milioni. Non ho mai chiesto perché la Roma non mi avesse voluto davvero, ho preferito non approfondire. Ci sono rimasto male. E adesso non ci penso più. Non so dove giocherò, ma ho un approccio diverso al mio futuro.

Sui criteri che utilizzerà la squadra dove giocare in futuro: “Innanzitutto il progetto della società, perché sono molto ambizioso. Poi l’aspetto tattico: meglio mezzala che in un centrocampo a due. Sto seguendo anche l’esperienza di Scamacca e Raspadori e capisco che ci vuole tempo per inserirsi in un altro contesto. Serve soprattutto la testa giusta“.

Sull’esultanza in caso di gol contro la Roma: “Non penso. Magari esulteranno i miei amici romanisti che saranno allo stadio: gli ho detto che, se lo fanno, non sono veri giallorossi”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio