Serie A

Fiorentina, Commisso: “Italiano? A fine stagione parleremo”

Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, ha rilasciato un’intervista a la Repubblica, in cui ha parlato della stagione della Viola, del nuovo stadio e del futuro di Vincenzo Italiano. Di seguito le sue parole.

Fiorentina, le parole di Rocco Commisso nell’intervista a la Repubblica

“Quando abbiamo vinto a Basilea sono andato sotto al settore ospiti con duemila tifosi viola in festa, mi veniva da piangere. Ho abbracciato tutti, da Italiano ai calciatori: sono tutti figli per me. Però non posso piangere, in fondo sono il presidente. Ma sono anche italiano, calabrese, umano“.

Sullo stadio: “Come Fiorentina siamo fuori ormai. È il mio più grande fallimento, il più doloroso. Adesso aspetto che mi dicano quando vorranno iniziare coi lavori, quando finiranno, cosa faranno dell’area commerciale. La Fiorentina non dovrà essere penalizzata, dovrà rimanere a giocare qui magari prevedendo di lavorare a blocchi come accaduto a Udine“.

Sul centro sportivo che verrà inaugurato in estate: “Sì, ma lì ho potuto controllare quasi tutto e non c’era la burocrazia che ho trovato per lo stadio. Abbiamo riqualificato un’area degradata. A luglio la prima squadra inizierà il suo primo ritiro. La Fiorentina non aveva mai avuto qualcosa di proprietà e il Viola Park rimarrà in eredità“.

Sul futuro di Italiano:  “A febbraio mi sono preso pubblicamente tutte le responsabilità di quel momento delicato (un punto in cinque partite, ndr ). Ho difeso Italiano e ho spostato tutte le pressioni su di me. Da lì tutto è cambiato. Tutti dicevano che dovevo mandare via Italiano ma non l’ho fatto, ho sempre creduto in lui. Se rimarrà a giugno? Ha un contratto fino al 2024 e noi abbiamo un’opzione per portarlo fino al 2025. Lasciamolo stare sereno, ha due finali da giocare. A fine stagione poi parleremo di tutto, con serenità“.

Sulla svolta in stagione: “A febbraio mi sono preso pubblicamente tutte le responsabilità di quel momento delicato (un punto in cinque partite,ndr ).Ho difeso Italiano e ho spostato tutte le pressioni su di me. Da lì tutto è cambiato. Tutti dicevano che dovevo mandare via Italiano ma non l’ho fatto, ho sempre creduto in lui”.

Sull’Inter e il West Ham: “Sono due grandi squadre. Ma ce la possiamo fare. Abbiamo già battuto i nerazzurri in campionato e contro le big non siamo mai stati dominati. E poi domani andremo dal Papa, chissà”.

Sulle critiche: “Rifarebbe tutto? Sì, certo. Anche con le critiche. Mi hanno chiamato terrone, mafioso. Inaccettabile. Forse però, invece dello stadio, penserei ad altro”.

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