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ESCLUSIVA TCN – Getafe, Chichizola: “Che ricordi con lo Spezia, mi piacerebbe ritornare in Italia”

Protagonista di tre anni più che positivi nello Spezia che sfiorò la semifinale di Coppa Italia nel 2015/16, Leandro Chichizola gioca ormai da tre stagioni nella Liga difendendo – dopo una parentesi iniziale al Las Palmas – i pali del Getafe. In un’intervista esclusiva concessa ai microfoni di TuttoCalcioNews, l’estremo difensore argentino ha innanzitutto parlato di quest’annata che vede gli Azulones competere anche in Europa League:

“La stagione non è iniziata benissimo nella Liga perché non stavamo facendo bene come l’anno scorso, poi dopo un po’ ci siamo ripresi. In Europa League, invece, abbiamo iniziato benissimo e siamo a punteggio pieno, anche se mancano ancora tante partite. Gli obiettivi personali e di squadra, ovviamente, sono di arrivare il più in alto possibile e cercare di migliorare quello che abbiamo fatto l’anno scorso”.

L’intervista di TCN a Chichizola

“Ho lasciato lo Spezia perché non volevo più giocare in Serie B. Avevo intenzione di salire di categoria e c’erano anche offerte dalla Serie A. Poi è arrivata l’offerta de Las Palmas: la Spagna è un Paese che mi piace troppo per il suo calcio e in generale, per questo ho deciso di venire qui. Però anche l’Italia mi piace ed è un Paese in cui mi piacerebbe tornare”, ha sottolineato il classe ’92.

Alla terza annata in terra iberica, per Chichi sono chiare le caratteristiche che distinguono la Serie A dalla Liga: “Il calcio italiano è un po’ diverso da quello spagnolo, ma non ci sono così tante differenze. In Serie A c’è più tattica ed i giocatori sono più fisici. Forse il calcio italiano è un po’ più lento rispetto a quello spagnolo, che però non è tatticamente perfetto. Noi abbiamo giocato contro l’Atalanta in ritiro e abbiamo vinto 4-1, ma non penso che siamo una squadra che può sempre vincere con questo risultato contro gli orobici”. 

“Barcellona e Real Madrid sono squadre così grandi che non ti permettono di far nulla contro di loro. Quando Messi tira un calcio di punizione non sai veramente cosa fare: sai che la può piazzare sul tuo palo, sul secondo palo, sopra o sotto la barriera. Devi stare attento e dire ai difensori di non farlo avvicinare troppo alla porta perché sai che questi calciatori possono farti del male da qualsiasi parte”, ha ammesso il portiere argentino.

Chichizola e lo Spezia

Inevitabile, successivamente, fare un bel indietro e ricordare come è avvenuto l’arrivo in Italia: “Prima di andare allo Spezia avevo firmato per l’Hellas Verona. Avevo trovato un accordo con gli scaligeri per andare a giocare in Serie A, ma alla fine è rimasto Rafael che inizialmente doveva andare via. Per un portiere nuovo è difficile arrivare in una squadra dove c’è un estremo difensore da 4 anni. Quindi con lui in porta sarebbe stato quasi impossibile giocare arrivando da un altro Paese”.

“Poi è uscito fuori lo Spezia, che era un club che voleva salire in Serie A e non ci ho pensato due volte ad accettare. In pratica è cambiato solo il nome della squadra sul contratto e la categoria, per il resto era tutto uguale ed era come volevo io. Di La Spezia ho un ricordo bellissimo: ogni volta che ho qualche giorno libero e posso andare a far visita i miei compagni, lo faccio volentieri come ho già fatto in passato”, ha confidato il numero 1 del Getafe.

Chichizola su Roma – Spezia

Il ricordo più indelebile della sua esperienza italiana è senza dubbio la vittoria ai rigori contro la Roma in Coppa Italia nel dicembre 2015: “È la partita più bella che ricordo con lo Spezia. Abbiamo vinto a Roma contro una squadra che era duecento volte più forte di noi, con giocatori che giocavano nelle nazionali di tanti paesi. È vero che la Roma in quel momento non stava benissimo, ma quella partita è stata come Davide contro Golia. Ho studiato ogni giocatore perché sapevamo che in caso di pareggio potevamo vincere ai rigori. Per fortuna è andata bene, ho anche deviato un rigore di Pjanic sulla traversa”.



Prima di arrivare in Italia, il 29enne è cresciuto e ha giocato nel River Plate dove ha avuto modo di giocare con calciatori come Lamela, Lanzini, Ocampos, Iturbe, Simeone e Pezzella: “Ho giocato con tanti giocatori forti nel River Plate, quando stai tutti i giorni con loro cerchi di adattarti e alzare il livello. Ho un bellissimo ricordo soprattutto di Simeone e Pezzella: ho giocato tanti anni con loro, nelle giovanili vivevamo e andavamo a scuola insieme. Sono felice che loro stiano giocando così bene in Serie A: Pezzella è stato al Betis e non è andato benissimo mentre adesso è il capitano della Fiorentina. Ha lottato fin da piccolo per questo e sono molto contento per lui”.



Chichizola su Musso

Da portiere a portiere, l’ex Spezia ha espresso il suo giudizio su Juan Musso che si sta mettendo in evidenza con l’Udinese e fa già parte della Nazionale argentina: “Ho visto qualche partita di Musso e mi sembra un portiere forte. Non è facile arrivare dall’Argentina all’Italia perché è un calcio diverso, so bene quali sono le difficoltà. Sono sicuro che con tante partite in Serie A potrà far bene anche con la Nazionale argentina”.

Chichizola e la Nazionale

A proposito di Nazionale, per Chichizola ci sarebbe anche l’opportunità di indossare la maglia dell’Italia: “Ho il doppio passaporto sin da piccolo e ciò mi ha facilitato nei miei trasferimenti in Spagna e Italia. L’intenzione è sicuramente quella di giocare per la Nazionale Argentina mente è difficile che mi convochi la Nazionale italiana. Non penso che cerchino un portiere argentino con tutti i portieri giovani e forti che ci sono in Italia”.

Un legame tra l’argentino e l’Italia, come si evince dalle sua dichiarazioni, davvero molto forte e che potrebbe riaccendersi anche nei prossimi anni: “Sia l’anno scorso che quest’anno ho ricevuto richieste dall’Italia e precisamente dalla Serie A. Ho deciso di continuare qui e spero di tornare in Italia perché sono stato veramente bene e mi piacciono tanto il calcio e la vita italiana”.

Il portiere, infine, ha confidato i suoi obiettivi, sogni e progetti per il futuro: “L’obiettivo è arrivare il più lontano possibile con il Getafe anche in Europa League, trovando la continuità in un club molto importante come questo. Ovviamente sogno la convocazione in Nazionale: penso che, facendo bene in un club come il Getafe, la chiamata possa arrivare tranquillamente”.

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