Serie A

Parma, Calaiò: “Sto vivendo male, un’ingenuità mi ha fatto passare per un criminale”

Le dichiarazioni dell’attaccante dei ducali

Coinvolto nel ‘Whatsapp-gate’ che ha messo a serio rischio la promozione del Parma, Emanuele Calaiò è ritornato a parlare e l’ha fatto ai microfoni di ‘Tuttosport’: “Sto vivendo male, perché non è facile. Sai che devi stare fermo 5 mesi per qualcosa che non hai fatto, in più hai la coscienza a posto. È dura, non lo nego“.

Devi trovare stimoli per far passare il tempo sapendo di non giocare la domenica. Voglio finire la carriera, ancora due anni, come l’avevo iniziata: dimostrerò a tutti che non sono finito. Gli acciacchi ci sono, sì: ma non mi fermeranno. Che sia in Serie A o in Serie B”.

Non mi sta bene di passare per un criminale a causa di un’ingenuità. Invece sono finito in prima pagina come un criminale. La cosa più dura è stata dovermi giustificare con i miei figli a causa del chiacchiericcio che si crea: è stata un’estate difficile, per me e per la mia famiglia”.

Devo ringraziare tutta la società, il direttore Faggiano, il tecnico D’Aversa perché mi danno la possibilità di lavorare dal martedì al sabato con i compagni, ora che ho i weekend liberi posso apprezzare ancora di più il tempo con i miei figli e la mia famiglia. Hanno sofferto anche loro”.

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