Serie A

Biraghi: “Io il parafulmine della Fiorentina. Dovevo essere riscattato dall’Inter ma bloccarono i conti a Zhang in Cina”

Cristiano Biraghi, calciatore della Fiorentina, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Il capitano dei viola ha parlato di diversi temi: delle critiche ricevute, della stagione e degli obiettivi della squadra toscana. Di seguito un estratto delle sue parole.

Fiorentina, capitan Biraghi in un’intervista al CorSport: “Portare un trofeo qua sarebbe fantastico”

Sulle critiche: “È palese che il parafulmine della Fiorentina sia io. Mi va bene, se sono ancora qua è perché ho accettato questo status. Nel momento che non vorrò più subire critiche, ma difficilmente accadrà per il carattere che ho, lascerò da una parte la borsa e andrò a casa. È successo in passato e accade oggi: qualcuno ce l’ha sempre con me. Ora con sette vittorie di fila va bene tutto. Ma resto l’esempio vivente del giocatore che viene preso di mira. Ma avrei tanto un desiderio. Vorrei chiedere a chi mi critica il motivo per cui lo fa. So già che mi darebbe una risposta superficiale, perché non mi conosce. Spesso mi dipingono come scorbutico. Ma come fai a giudicarmi se non sai chi sono davvero? Per fortuna a Firenze ho incontrato tante persone che si sono ricredute su di me. La cosa più importante è avere la stima di mister e compagni. Se dovessi perderla, inizierò a farmi due domande“.

Sul mancato riscatto dell’Inter: “Non ho rimpianti. Dovevo essere acquistato ma a causa del Covid furono bloccati i conti in Cina di Zhang e il club decise di prendere a zero Kolarov e Darmian. Sono tornato a Firenze con ancora più fame

Sulla vittoria di un trofeo in questa stagione: “Portare un trofeo qua sarebbe fantastico. Ogni giorno lottiamo per far felice la gente che da 22 anni non vince qualcosa. Che poi il trofeo lo alzi io o un altro poco importa. Basta farlo”.

Su Commisso, presidente della Fiorentina: “È una figura importante per noi. Avere la vicinanza così costante da parte sua è un aspetto fondamentale”.

Sulla partita (della svolta) di Verona: “Sì, ma per il risultato. Anche nelle gare precedenti avevamo creato i presupposti per vincere, benché non arrivassero i successi“.

Sulla concorrenza nel suo ruolo: “Quella è sempre utile. Tutti devono dimostrare di saper far bene per alzare il livello, anche se si torna al discorso di prima“.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio