Calcio esteroSerie A

Ancelotti: “Addio Maldini? Milan senza rispetto. Var troppo utilizzato”

Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid, ha rilasciato un’intervista a Il Giornale in cui ha parlato della scelta del Milan di separarsi da Paolo Maldini e dei problemi del calcio globale. Di seguito le sue parole

Le parole di Carlo Ancelotti sull’addio di Paolo Maldini e dei problemi del calcio

Sull’addio di Paolo Maldini al Milan: “Io a Madrid ho imparato che la storia di un club va rispettata sempre, qui Di Stefano, Amancio, Gento, Puskas sono ancora valori esclusivi verso i quali si nutre riverenza. Per conservare la storia ai massimi livelli, va tutelata la memoria del passato, quello che è successo con Maldini dimostra una mancanza di cultura storica, di rispetto della tradizione milanista. Se è vero che con la storia non si vince è anche vero che la storia insegna a vincere”.

Sull’interesse del Brasile: “Sto bene a Madrid, ho un rapporto splendido con Florentino Perez, la vita qui è magica”.

Sul razzismo: “Non posso accettare che lo stadio sia diventato l’ambiente più ostile di tutto e di tutti, non posso accettare questo clima di odio, per la pelle, per la religione, per l’etnia di un calciatore o di un allenatore. Nei quattro anni vissuti in Inghilterra non ho ricordi di insulti alla persona, fischi sì, cori anche, mai però un attacco personale, l’odio va combattuto, sarà un processo lungo”.

Fermare le squadre al primo insulto razzista: “Può essere una soluzione ma a patto che non ci siano poi penalizzazioni, prima cambino le regole, c’è un giudice in campo che può e deve intervenire. Qui in Spagna qualcosa si sta muovendo dopo il caso Vinicius ma io sono stato denunciato da un gruppo valenciano per avere accusato tutto il pubblico del Mestalla. Mi sono scusato ma la causa è aperta“.

Sulle troppe partite disputate: “Dal trenta dicembre al dodici marzo abbiamo giocato senza sosta, tranne una settimana, spostandoci tra Marocco e Arabia. Non è possibile continuare così. L’Uefa lancia la nuova champions con più squadre, la Fifa vara il mondiale con più nazioni, le leghe promuovono la finale della supercoppa nazionale a quattro squadre. O si mettono d’accordo tra loro o la salute dei calciatori non ha più alcuna importanza”.

Sulla tecnologia nel calcio: “La tecnologia avrebbe dovuto agevolare il gioco e le sue regole, giusto per il fuorigioco e per la gol-technology che, tra l’altro in Spagna non è ancora attuata e ha creato un grave precedente in Espanyol-Atletico Madrid, con l’assegnazione di un gol fantasma che ha portato alla retrocessione la squadra di Barcellona. Il var ha tolto il potere esclusivo all’arbitro, prendendo decisioni non in linea con lo spirito e la realtà effettiva del gioco. Il fallo di mano, ad esempio. Non c’è oggettività ma decisioni personali. Il var è male utilizzato, anzi è troppo utilizzato. Sul fuorigioco, ad esempio, un ginocchio, un piede non può invalidare l’azione”.

Come rimediare: “Innanzitutto cambiando la formazione dell’International Board, con l’inserimento di ex calciatori e allenatori che conoscono bene e meglio il gioco”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio